Torna indietro

Rio Marina, paesino svizzero del cantone orientale

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 07 settembre 2003

Pubblichiamo la lettera di un abitante del Comune di Rio Marina che risponde al Sindaco Sen. Francesco Bosi dopo l'invio ai cittadini, da parte dell'amministrazione, di lettere con le indicazioni da seguire per mantenere il decoro urbano: "Dare una immagine da paesino “svizzero” a Rio Marina sembra l’obiettivo di quel documento: niente indumenti stesi d’estate di giorno sulle facciate del centro storico, niente giungla di antenne sui tetti, niente condizionatori a vista , niente sedie e tavolini di plastica nei bar , niente facciate degradate, niente bandiere rosse sugli spiazzi, ecc. Tutto ciò teso a favorire il look di Rio Marina, operazione di per sé anche condivisibile, non fosse per lo stile autoritario e i tempi ristretti, ma mi chiedo: il turista ,e anche noi paesani ( quelli che vivono veramente a Rio), preferirà una “ cartolina ritoccata” oppure aspetta finalmente che si faccia qualcosa di più concreto? Mi spiego meglio con alcuni esempi: - Campi da tennis comunali: a Rio sicuramente il tennis non è lo sport più seguito e praticato, ma quella ventina di sportivi residenti o comunque con la seconda casa a Rio, trovano una grave situazione di degrado e di abbandono come si vede nella foto. Non ho ancora capito chi se ne debba occupare; certo è che, secondo me, una mutanda stesa di giorno crea meno disservizio turistico dei campi in quelle condizioni. - Porto: la foto allegata documenta la situazione al 27 agosto 2003: ci sono ancora un certo numero di barche e gommoni alle boe. Peccato che il 30/40% siano boe od ormeggi abusivi e senza concessione, con ingiustizia e danno notevoli per chi regolarmente paga al Comune gli oneri dovuti. Anche quest’anno, non c’è stata alcuna verifica nell’area portuale, nonostante le dichiarazioni dell’Assessore in Consiglio, o peggio sembra vigere un tacito silenzio-assenso, così che si è instaurato un concetto di anarchia gestionale che favorisce piccole e poche ”lobby”, con una caduta di immagine tale che al suo confronto la presenza di una antenna in più sul tetto fa “ sorridere” il turista di Rio. - Nelle sempre più rare sue uscite pubbliche assembleari aveva spronato i giovani a darsi da fare per costruire una imprenditoria giovanile con vocazione turistica. Lasciamo da parte i tempi biblici, a causa di varie sovrapposizioni burocratiche degli uffici comunali, necessari per ottenere autorizzazioni e/o licenze (le posso documentare che ci vogliono mesi, tanti mesi). In ogni caso il primo a non credere al futuro turistico di questo paese sembra proprio lei insieme alla sua amministrazione. La misera programmazione ( ormai è la terza estate) culturale , musicale, teatrale ecc. sembra prestare poca attenzione a quei servizi al turismo che sono l’unica “chance” imprenditoriale a scopo sociale che un comune può e deve fare. In questa ottica, pensando più in grande anche le scelte, a mio avviso sciagurate del piano strutturale, più che a garantire uno sviluppo del paese, rischiano di prestare il fianco solo ad appetibili speculazioni (penso per esempio al villaggio paese a Vigneria, al ventilato progetto megagalattico del porto, all’albergo di Cala Seregola ecc.). Ma è così difficile restare con i piedi per terra, iniziando un serio sviluppo fatto di piccoli passi, senza distruggere e devastare l’ambiente e l’immagine di questo paese che tanto piace alla gente che viene a visitarci per quello che è, evitando di fare un doppione di altre realtà ambientalmente compromesse che ripeto, favoriscono gli interessi privati di pochi ed il “potere” politico dell’apparire con i soliti scambi di favori?!? Magari non si recupererà il tempo perduto, ma eviteremo di fare gli errori di altri comuni; più che di ordine da cartolina patinata mi sembra che ci sia bisogno di una nuova cultura dello sviluppo, che però non è imponibile con un bel regolamento di arredo mentale. Ci sarebbe ancora da parlare di parcheggi a pagamento , della costante pessima qualità dell’acqua potabile, di quel cannone che accoglie “ simbolicamente” i turisti a Rio e che giace, anche lui!!!, nell’abbandono e degrado: quasi quasi mi fa pena: forse è davvero l’ora di seppellirlo, visto che è già morto nella memoria di chi lo ha voluto. Mi scuso per averle scritto in questo periodo un po’ burrascoso, visti gli effetti del rovente agosto elbano, con le sue note vicende giudiziarie, ma proprio tutto ciò che è successo sull’isola dovrebbe finalmente far pensare tutti quelli che fino ad ora hanno vissuto “all’oscuro”(!?!). Forse sarebbe il caso che, invece di stupirsi (come dalle sue dichiarazione su Lisola di questa settimana), ci si iniziasse a preoccupare e a tenere gli occhi aperti, considerando che altri, ma non Lei e la sua maggioranza, lo facevano da tempo e speravano che le forze dell’ordine riuscissero ad intervenire per stroncare il comitato di affari. A proposito… il nome di Cavo continua a comparire, grazie a questa “banda” sui maggiori media nazionali come luogo di operazioni non pulite. Pensa forse di far costituire il Comune come parte lesa contro coloro che sono causa di questo scandalo?"


cavo spiaggia

cavo spiaggia

rio marina campo da tennis

rio marina campo da tennis