Nel corso di un lungo servizio dedicato sabato 2 Gennaio da Rai Educational a Fausto Coppi nel cinquantenario della scomparsa, è stata mostrata una lunga sequenza di immagini elbane d'epoca. Si trattava di materiale a amatoriale dedicato al "Campionissimo" ed alla sua famiglia che documentava una vacanza estiva elbana di Coppi alla fine degli anni 50. Il filmato (nella parte selezionata dagli autori della RAI) mostrava Fausto Coppi sia in momenti di relax, che in allenamento lungo le strade di un'Elba molto diversa da quella che viviamo (alcune delle sequenze richiamavano alla memoria lo splendido bianco e nero di Elba Boomerang della BBC 1957) Nel commento al Coppi "isolano" si specificava che i filmati (detenuti dagli eredi del grande sportivo) erano resi pubblici per la prima volta. Crediamo che sarebbe importante che il nostro territorio si attivasse per acquisire una copia di una documentazione unica e preziosa del suo passato, dei primi passi del suo sviluppo turistico. Il problema è che all'Elba manca un "contenitore" di materiale audiovisivo d'epoca, ed un mare di preziosissimi documenti che la riguardano è disperso o peggio ancora dimenticato in una miriade di raccolte private o pubbliche basti, a titolo esemplificativo, ricordare i 13 cinegiornali Luce dedicati all'Elba, girati tra il 1920 ed il 1940 individuati dalla ricerca di Michele Conforti e presentati nel corso dell'iniziativa "Come una città rilegge la propria storia". E pensare che un lavoro del genere era stato avviato (come sperimentazione regionale adeguatamente finanziata) ben 30 anni fa e che sul modello isolano presero il via analoghe iniziative sul territorio toscano e non solo, prima che a metà anni '80 per ragioni squisitamente politico-clientelari la Comunità Montana demo-craxiana mandasse a morte per consunzione (per non dire a puttane) quanto si era faticosamente costruito, vale a dire la B.I.A (Banca intercomunale degli audiovisivi) che aveva assorbito l'Archivio Storico Etnografico dell'Arcipelago Toscano. Forse è maturo il tempo per pensare ad una nuova fase di recupero, alla creazione di un contenitore audiovisivo, per tornare a ragionare sull'argomento, perchè sono parti della nostra storia, quindi di noi stessi, che andiamo perdendo.
fausto coppi