Anni fa chiacchierando con l’amico Gomulka (al secolo Lamberto Lungonelli) scoprimmo con un certo stupore di essere stati molestati, a distanza di diversi mesi, forse perfino sulla stessa tratta ferroviaria Firenze-Pisa, dallo stesso individuo: un rubicondo giovane americano adepto di una setta di quelle che hanno a capo un furbacchione che si atteggia a profeta, tipo “I Bambini di Dio”, che evidentemente aveva scelto la strada ferrata come luogo in cui esercitare il suo apostolato. La tecnica del tanghero era sempre la stessa in uno scompartimento meglio se affollato puntava una vittima ci attaccava bottone e pretendeva di sviluppare una “discussione” (o meglio somministrare un’impietosa concione di frasi fatte) al tapino che gli aveva risposto anche con un solo “Sgrunt”. Nel nostro caso fummo pizzicati mentre stavamo leggendo un libro “La monaca” di Diderot , e probabilmente ingrifato dal titolo smicciato, pur non avendo idea di cosa trattassero realmente quelle pagine, il torzolo in buon italiano anche se devastato dalla pronuncia yankee se ne uscì con uno stupendo: “Vedoi chei sei interessatoi al problema della esistenzai di Dio!” “Veramente no – contestammo – sono agnostico e non mi interessa!” Ma non servì a nulla perché quello era già partito all’assalto, e per una quarantina di minuti ci massacrò le gonadi tentando di convertirci, senza altro risultato che far emergere dalle ancestrali profondità della nostra mente belluini propositi come: “ora lo piglio per un orecchio, lo sbatto sul pavimento, lo zampico e lo faccio passa’ per occhio dal finestrino” Pisa giunse pietosa prima che fosse troppo tardi e soprattutto prima che il missionario in giacca e cravattay tentasse di spillarci soldi per la sua causa. Perché abbiamo narrato questo episodio? Perché quel pappagallesco popone viaggiante usava spesso la frase “io ti voglio benei” e a più riprese aveva affermato “la nostra e la sola Chiesay dell’ammore, nelle altre è peinetrato Satana!” A quando, ci siamo domandati stamani, i Bambini di Silvio?
pappagallo grande