La foto qui a destra è stata scattata nel punto panoramico più frequentato tra Rio Marina e Cavo, si tratta dell’ennesimo rabbioso vandalismo fatto contro le strutture del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Atti di questo genere, che denotano prima di tutto stupidità ed inciviltà, sono praticamente quotidiani: si abbattono cartelli, si divelgono frecce segnaletiche dei sentieri, si rompono staccionate e panchine, si imbrattano i cartelli descrittivi di ambienti ed habitat o che indicano le regole da seguire e addirittura si danneggiano il percorso per non vedenti a Monte Perone e quello del Santuario delle Farfalle “Ornella Casnati”. I cartelli vengono spesso anche fatti sparire, gettati lontano o in qualche burrone. Praticamente tutti i cartellini che segnavano il confine del Parco non esistono più: sono stati strappati via o “giustiziati” a fucilate. Poi, magari gli stessi vandali, o i loro amici e sostenitori, dai blog e dai siti amici sparano contro il Parco che non fa manutenzione e non mette la segnaletica, abbandona i sentieri… Di fronte a questo assurdo accanirsi contro la segnaletica dell’Area Protetta e contro la valorizzazione del nostro ambiente, viene da chiedersi quale sia “l’amore” verso l’Elba e l’Arcipelago che traspare dietro questa idiozia che dura da 14 anni e che è costata al Parco (e allo Stato, e quindi ai cittadini) centinaia di migliaia di euro in ripristino dei danni fatti da un pugno di estremisti, dai talebani antiparco, da un manipolo di attempati teppisti che nessun amministratore pubblico dell’Elba ha mai criticato e condannato per questa costosa vergogna. Intanto, dentro e fuori il parco, continuano a fiorire piccole e grandi discariche di ferraglie, ingombranti e detriti edili… ed anche qui dalle amministrazioni comunali nessuna reazione, nonostante le segnalazioni di Legambiente e dei cittadini. Nei nostri paesi fioriscono ordinanze (a volte assurde e difficili da far osservare) sulle regole di comportamento che riguardano soprattutto i ragazzi, poi una tribù di adulti con comportamenti compulsivi, disturbati ed alienati, una banda di vandali sporcaccioni armati di mazze, motoseghe, Suv ed apini, va a far scempio in giro per l’Elba a distruggere beni pubblici e a seminare l’isola di rifiuti… e tutti tacciono. In casi come questi il silenzio diventa complicità e l’omertà via libera politico. Convivere con il teppismo ci fa complici dei teppisti, distruggere un cartello del Parco, un punto sosta della Provincia, un percorso, un sentiero è danneggiare un bene pubblico. Ma su questo mai una parola di un sindaco o della stessa Comunità del Parco. Strana isola e strano Paese, dove si chiede al Parco di tenere in ordine quel che i vandali distruggono ma non si dice una parola contro gli attempati teppisti distruttori e imbrattatori, nemici dell’Elba e della sua bellezza. Speriamo solo che il 2010 porti consiglio e un po’ di coraggio ai nostri amministratori e, soprattutto, almeno un granello di sale in zucca ai vandali ed agli sporcaccioni antiparco.
cartello parco rotto