E’ di tutta evidenza che quello che stiamo attraversando può risultare un momento decisivo per il futuro dei trasporti marittimi da e per l’Elba e quindi, indirettamente, per quello della nostra industria turistica. Infatti, è noto che il costo molto elevato dei traghetti per l’Elba (il costo per miglio risulta di gran lunga più alto rispetto a quello per altre isole turisticamente nostre concorrenti, come la Sardegna e la Corsica) è la causa prima del forte ridimensionamento subito dal turismo di fine settimana e, più in generale, del calo di presenze registrato negli ultimi anni rispetto agli inizi di questo ultimo decennio. Quale è l’interesse della comunità isolana rispetto a questa vitale questione? L’interesse non può essere che quello di avere servizi efficienti ad un costo ragionevole perché, con le tariffe attuali (nei fine settimana dell’ultima stagione una famiglia di quattro persone con un’auto poteva pagare, andata e ritorno, anche più di 320 euro; e non parliamo poi del costo per camper, roulotte, ecc.), l’Elba diventerà sempre più “inaccessibile”, con un “costo del viaggio” del tutto fuori mercato e finirà inevitabilmente col perdere ulteriori quote di mercato. Adesso, ci sono due importanti nodi da sciogliere. Innanzitutto, l’assegnazione di circa il 20% degli slot a eventuali nuove compagnie. A quanto si è letto, si sono fatti avanti due o tre pretendenti: in particolare, una compagnia uruguaiana interessata all’attivazione di una linea Livorno-Portoferraio e la Corsica Ferries che invece vorrebbe attivare una nuova linea sulla classica tratta Piombino-Portoferraio. E’ comunque probabile che, per il problema degli accosti e per qualche valutazione fatta dalla Regione, difficilmente questi nuovi servizi potranno essere attivati prima della privatizzazione di Toremar (la seconda grande questione). Considerato che il bando per la privatizzazione uscirà in primavera e che i tempi per il passaggio della flotta e per l’organizzazione e la commercializzazione del servizio da parte di chi si aggiudicherà la gara non potranno risultare particolarmente veloci, si rischia fortemente di affrontare la stagione turistica 2010 con una Toremar “regionalizzata” (guidata cioè dal commissario già nominato dalla Regione) e senza l’attivazione di nuove linee. Dunque, di fatto non cambierebbe molto rispetto a quello che è accaduto fino ad oggi. La sola interessante novità sarebbe rappresentata, probabilmente, dall’attivazione di una linea low cost Piombino-Cavo da parte di Moby. Per quanto riguarda la gara per l’aggiudicazione degli slot Toremar non abbiamo preferenze. E’ evidente che chi si aggiudicherà la gara dovrà essere un grosso armatore in grado di effettuare gli investimenti necessari per il progressivo ammodernamento della flotta (per abbassare i costi ci vogliono anche traghetti più moderni che consumino molto di meno rispetto a quelli attuali) e per migliorare la qualità dei servizi offerti. Ma è altrettanto evidente che solo un mercato caratterizzato da un certo livello di sana concorrenza e con i vari operatori aperti al dialogo e all’interazione con le istituzioni e i rappresentanti delle categorie economiche può nel tempo condurre ad una effettiva riduzione delle tariffe. Siamo sicuri che le autorità pubbliche preposte a queste due importanti procedure si rendono conto di quanto sia vitale per il futuro dell’Elba e degli elbani arrivare quanto prima a soluzioni positive, che disegnino un sistema dei trasporti marittimi caratterizzato da servizi efficienti e di qualità e da tariffe ragionevoli e trasparenti. Se così non sarà, allora risulterà sempre più difficile uscire da questo lungo tunnel in cui siamo entrati già da diversi anni.
moby imbarco