Torna indietro

A Sciambere: Frattaglie

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 30 novembre 2002

Francamente (come direbbe Massimo Simpatia D’Alema, che se lui è il Massimo della sinistra figuriamoci il Minimo che sarà) francamente, dicevamo, abbiamo un po’ esagerato negli ultimi giorni,dedicando in questa parte del giornale troppa della nostra attenzione a Giovanni Villettaschiera Ageno. Riconosciamo di essere stati molto parziali ed infondo ingiusti, e la seduta dell’ultimo Consiglio Comunale Portoferraiese ci ha fatto toccare con mano quanto siamo stati poco equanimi, (dedichiam la quartina - al consigliere Zallo - non si può dir equanime – l’ anima del cavallo). Facciamo ammenda, oggi cambiamo totalmente fronte, chiedendoci come sarebbe ad esempio possibile, in una sezione satirica, ignorare l’alluvione di favate che ha battuto l’arengo degli eletti quando ha preso la parola l’assessore Fratti. Più che alla Biscotteria, ci hanno riportato più voci, pareva di essere all’Ambra-Jovinelli, il tempio dell’avanspettacolo italiano, con la sostanziale differenza che là si esibivano, tentando di far ridere, dei comici consci e professionisti pagati malissimo, più vicino a noi il palcoscenico è calcato da comici involontari e pagati profumatamente, come l’Assessore Fratti, che è convinto al contrario di dire delle cose serissime, diremmo addirittura funeree visto gli ultimi argomenti toccati. Orbene ‘sto novello – Araldo della fe’ di Stiopparello (ci scappano le rime oggi) è partito con una filippica contro l’opposizione, perché unita in concorso con i Ragazzi del Canile avrebbe sostenuto una manifestazione politica il 1° Novembre. Specificava il nostro che ciò era disdicevole poichè coincidente con la ricorrenza religiosa di Tutti i Santi (?) in cui ci si deve preparare spiritualmente alla giornata dei Defunti. A parte che l’assessore ignora (ignorasse solo questo!) che in molte plaghe, anche in intere regioni della nostra Italia, le giornate di Ognissanti e dei Defunti sono occasione di gioco e di festa (es. dolcetti e regali “portati” ai bambini dai parenti trapassati, pic-nic cimiteriali etc.), ma un interrogativo ci è sorto spontaneo e ci assilla: che cazzo di ragionamento è? Credevamo che l’assessore provenisse dalla gloriosa ma laica area della socialdemocrazia, e invece ci troviamo al cospetto di un fervente apostolo di Santa Romana Chiesa in servizio permanente effettivo, pure venato da eccessivo zelo diaconale, ci pare. Non avendo studiato a fondo gli atti del concilio di Trento, né tantomeno la sterminata produzione di encicliche, bolle ed editti papali non possiamo escludere che da qualche parte sia definita disdicevole la manifestazione di un pensiero sociale nella citata ricorrenza, tutto può essere, ma ci parrebbe un po’ bizzarro trovare tra i precetti ecclesiali: “..nec licet cum canem ire ad manifestandi fini …etc” (sì il latino è un po’ maccheronico, ma ci pare più maccheronico l’assessore). A questo punto però, scoperta la tardiva ma trascinante vocazione, esortiamo il nostro ad essere conseguente a prendere i voti (quello di povertà escluso ben s’intenda) e ad iniziare una intensa predicazione nel mondo tra Fangati e Bagnaia tra Le Prade e Val di Piano. Quando tra cento anni sarà passato a miglior vita ed accolto tra le braccia del Signore, sulla terra memori dell’opera sua continueranno a ricordarlo come Sant’Alberto da Magazzini – Potettore di Santi, Defunti, Innocenti e inNOCENTINI (ah .. questa tastiera!).