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Quarantenne muore dopo essere volata con l'auto fuori strada presso Capoliveri

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 30 dicembre 2009

L'allarme era arrivato al 118 poco dopo le ore 15 da un gruppo di ragazzi che aveva visto una piccola auto nera uscire dalla carreggiata sulla strada di Calamita nel Capoliverese Ma giunti sul posto i Volontari della Pubblica Assistenza di Capoliveri si rendevano conto di quanto fosse grave e complessa la situazione, l'auto era sì uscita di strada all'altezza del fosso del Pontimento (in curva ma senza apparenti segni di sterzata o frenata) come segnalato ma era ruzzolata molto più in basso sicuramente rovinando per almeno 200 metri. Erano gli stessi volontari a rappresentare la situazione al 118 chiedendo l'intervento dell'elicottero, della squdra dei Vigili del Fuoco e di un Sanitario, portandosi intanto sulla strada che corre sulla stessa costa per Morcone ad una quota inferiore per raggiungere da là a piedi il mezzo incidentato. Arrivati a quello che restava dell'auto i ragazzi della Pubblica Assistenza di Capoliveri constatavano come l'unica persona a bordo della utilitaria, una trentanovenne signora portoferraiese - contro ogni probabilità fosse ancora in vita e addirittura cosciente per quanto ferita assai gravemente: "Ha fatto in tempo a lamentare - ci ha detto una volonaria - le difficoltà che provava a respirare e ha perso coscienza solo poco dopo, mentre continuavamo ad assisterla - quando sono arrivati i Vigili del Fuoco che l'hanno estratta dalla lamiere presente il medico". I soccorsi ai quali prendevano parte le Forze dell'Ordine, la Novac e gli stessi Amministratori del Comune, proseguivano con il trasferimento della infortunata sull'autoambulanza del S.S. Sacramento di Portoferraio al Campo di Calcio di Capoliveri dove la paziente veniva prelevata dall'Elicottero Pegaso2 del servizio 118. Una complessa operazione di soccorso da manuale per l'efficienza e la rapidità con la quale si era agito ma vanificata dalla gravità delle ferite riportate dalla donna: ad una prima valutazione un grave trauma vertebrale, un trauma cranico altre fratture ossee e probabili lesioni interne. Non andava a buon fine infatti il tentativo di tenerla in vita dei medici dell'ospedale di Livorno dove era stata trasportata dal Pegaso. A tre ore dal tragico volo nella scarpata, poco dopo le 18, la donna cessava di vivere. Anche se spetta a chi di dovere di indagare sull'accaduto la convinzione comununemente diffusa tra quanti conoscevano la signora è che nella sua uscita di strada ci sia stata una componente di volontarietà. La sfortunata signora, madre di due bambine, qualche tempo fa tentò di gettarsi in mare con l'auto al porto del capoluogo elbano e non ci riuscì solo perchè la corsa del suo mezzo fu fermata da un paletto della recinzione portuale. Inoltre la donna soffriva di nuovo da qualche tempo di una crisi depressiva ed avrebbe esternato ad un ex-compagno il proposito di farla finita.


Pegaso2 in volo elicottero

Pegaso2 in volo elicottero