«Dopo l’ennesimo fatto vergognoso e sconcertante accaduto ieri al Picchi, con cori e striscioni inneggianti al feritore del premier, Massimo Tartaglia, ai tifosi della curva nord deve essere inibito l’ingresso allo stadio». Lo afferma la Capogruppo del Popolo della Libertà al Comune di Livorno Marcella Amadio all’indomani degli episodi pro-Tartaglia verificatisi ieri in curva nord. «Purtroppo l’accaduto rappresenta un già visto e un già sentito, con la curva nord che negli anni ha inneggiato alle foibe di Tito o ha auspicato “10, 100, 1000 Nassirya”. Ieri è stata la volta di Tartaglia che, oltretutto, non è né un eroe nazionale né un soggetto da prendere a modello, bensì, come affermato anche da lui stesso e da suo padre, un povero psicolabile. Insomma – prosegue Amadio – a causa di alcuni soggetti della curva nord patetici e che non sanno più cosa inventarsi, Livorno assurge alle cronache nazionali sempre per motivi negativi e vergognosi che nulla hanno a che vedere con lo spirito ironico e beffardo tipico della livornesità». «Lo stadio, lo sport, una partita di calcio: tutto ciò non ha niente a che fare con il circo. E invece loro fanno i pagliacci – conclude Amadio – con grave danno per la nostra città e per la sua immagine». Monica Nocciolini (PDL) Ha ragione Marcella Amadio, inneggiare al gesto di uno psicolabile è almeno idiota, siamo quindi sicuri che la consigliera regionale avrà considerato, a suo tempo, il meno giocoso saluto romano del camerata Paolo Di Canio, un gesto vergognoso, sconcertante, provocatorio e da condannare, così come i fasci littori, le svastiche e le croci celtiche frequentemente apparse nei nostri stadi, ed ancora così come i cori razzisti che continuano verso i calciatori di colore (o no?).
ultrà, fascisti, tifosi