BOSI: Stipendi garantiti per i dipendenti del Parco Minerario - Rottura alle porte?
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : sabato, 19 dicembre 2009
L'appello ai Comuni lanciato dai lavoratori della Parco Minerario S.r.l., senza stipendio, è già stato raccolto proprio dal Comune di Rio Marina. Nessuno, né Provincia né Parco dell'Arcipelago, si era mobilitato per ottenere dall'Agenzia Nazionale del Demanio i compensi relativi alla manutenzione e guardiania per il periodo successivo al marzo scorso. Per ovviare a questo ritardo, che crea problemi di cassa al Parco Minerario, sono personalmente intervenuto a Roma ottenendo la garanzia che, entro la fine dell'anno, verranno emessi i mandati di pagamento per il semestre successivo. Sarà con ciò possibile effettuare le rimesse necessarie per il pagamento degli stipendi. Di fronte a questa inerzia generalizzata è davvero sconcertante che si cerchi di caricare di presunte responsabilità della grave situazione l'unico Comune, quello di Rio Marina, che ha sempre privilegiato il proprio rapporto con il Parco Minerario proprio per salvaguardare i dipendenti. Ciò che non si può chiedere alla nostra Amministrazione è di pagare per lavori mai eseguiti, con grave responsabilità di chi ha diretto la Parco Minerario S.r.l. Anche per i danni che ne sono derivati, stiamo valutando l'adozione di provvedimenti conseguenti. Ritengo censurabile che un Presidente dimissionario, ancorché in prorogatio, assuma un atteggiamento di renitenza senza neppure sottoscrivere il contratto di guardiania, né tantomeno ricercare le anticipazioni bancarie per il pagamento del personale. Queste strumentalizzazioni che emergono, mi inducono a considerazioni pessimistiche circa la prosecuzione dei rapporti tra il Comune di Rio Marina e gli altri soci della S.r.l. E' evidente che le possibili soluzioni per uscire da questo stato di crisi, che pur ha responsabili facilmente individuabili, sono legate al cambiamento di un clima che deve risultare fortemente collaborativo, mettendo al bando tatticismi e furbizie che non giovano a nessuno.
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