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Cinque assoluzioni nel caso longonese del "racket dei sordomuti e degli accendini"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 18 dicembre 2009

E' giunta ieri a compimento giudiziario a Livorno, una vicenda iniziata nel 2002 a Porto Azzurro che fece discutere per la sua singolarità. Nelle indagini dell'Autorità Diudiziaria e dei carabinieri erano finiti in cinque: i russi Andrey Ivanov e Gregory Lapin, Arthur Derbis anch'egli di nazionalità russa, e Tomica Stojanovski e Agim Braha macedoni che costituivano un gruppo di sordomuti, che furono tutti arrestati con la grave accusa di associazione a delinquere finalizzata alla estorsione. Come era accaduto in analoghi casi verificatisi altrove, si ipotizzava che i cinque avessero organizzato un cosiddetto "racket degli accendini" utilizzando altri sordomuti di nazionalità bulgara che inviavano nei ristoranti ed alberghi dell'Isola d'Elba, a vendere appunto accendisigari ed altra mercanzia, ed erano stati i bulgari a rivolgersi ai Carabinieri per denunciare il comportamento dei 5 poi rinviati a giudizio. Ed anche in fase dibattimentale per tre degli accusati (Derbis, Stojanovski e Braha) il Pubblico Ministero aveva mantenuto le accuse formulando la richiesta di una pena di 5 anni di reclusione ed una sanzione di 1000 euro mentre lo stesso P.M. proponeva il proscioglimento di Ivanov e Lapin dalle accuse contestate. Il Collegio Giudicante composto dai giudici Dal Forno, Mosti e Zucconi ha invece acconto in pieno le istanze delle difese mandando assolti tutti e cinque gli imputati.


caserma carabinieri piccola

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