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Rio nell'Elba non è una fetta della torta di cemento

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 04 settembre 2003

Ecco la lettera che il Sindaco del comune di Rio nell'Elba Catalina Schezzini indirizza a Legambiente dopo la pubblicazione del dossier sulla cementificazione dell'Isola: "E’ certo difficile in una situazione come l’Elba ritagliare un proprio spazio e non essere considerati tra coloro che si spartiscono la torta di cemento, ma comunque è necessario che io faccia alcune precisazioni sulle valanghe di informazioni, dichiarazioni, esternazioni ma anche silenzi di questi giorni. Ho sempre ritenuto che all’interno dell’Isola ci fossero molte differenze, per storia, territorio, sviluppo e che considerare l’Elba un territorio omogeneo fosse un errore in cui cade facilmente un osservatore esterno ma che è conosciuto da tutti gli Isolani. L’Elba ha vissuto e vive a 2 tempi sotto molti profili: estate chiassosa opposta ad un inverno tranquillo, il ferro e i colori bruciati delle miniere, il bianco del granito con i castagni del Capanne. Due velocità le ha avute anche lo sviluppo economico. L’Elba mineraria, che aveva garantito per millenni la sopravvivenza delle Comunità del versante orientale e finita consunta da una morte annunciata per la quale Rio Marina e Rio nell’Elba hanno perso percentuali pari al 50% della popolazione nel giro di pochi anni. Guardiamo Rio nell’Elba. Nel 1937 vi vivevano 1904 persone e nel 1946, primo anno dopo la guerra, dopo il bombardamento degli altiforni, a gennaio i Riesi erano 1607 ma già a dicembre erano scesi a 1529, precipitati a 1001 nel 1973 e a 866 nel 1991. Nel frattempo in altre zone dell’Elba ci si convertiva al turismo grazie anche alle coste più accessibili, sabbiose e più vicine a centri di attrazione. Gli anni del boom edilizio di Capoliveri, Portoferraio, Porto Azzurro corrispondono al nostro spopolamento. Poi, diventate ormai sature certe zone, lo sviluppo è arrivato pian piano fino a noi e oggi siamo ritornati ad avere la popolazione di 30 anni fa. Ma questi Riesi sono uguali ma diversi da allora. Le case del Centro Storico infatti sono rimaste di proprietà dei Riesi costretti a partire per cercare un lavoro a Piombino od altrove e sono per cuore la casa degli affetti e per statistica 2^ casa: ma questa non è certo speculazione. Intorno al centro Storico, in maniera certo disordinata anche a causa di una limitata consapevolezza dell’importanza di pianificare realmente lo sviluppo di un’area, si sono costruite le nuove case abitate dai residenti più ariose, ampie, con riscaldamento con un bel terrazzo in cui può vivere una famiglia con un confort moderno. Ma anche questa non è speculazione ma rispondere ad una esigenza. Rispetto ad i numeri indicati vorrei precisare ancora qualche dato. Il Piano Strutturale ha ridotto di circa la metà le previsioni contenute nel vecchio piano di fabbricazione che ha cercato di offrire condizioni di sviluppo in tutto il territorio, con una realizzazione nei fatti abbastanza bassa rispetto agli analoghi strumenti degli altri Comuni. Con la definitiva approvazione del nuovo strumento sono state cassate alcune previsioni: - Campeggio a Vignola per 282 ospiti; - Villaggio Turistico a mezzo Ortano da 328 ospiti a 90: - Bagnaia 25.000 mc a destinazione commerciale. Per quanto riguarda il ciclo delle acque il Capoluogo e la frazione di Bagnaia sono attrezzate di 2 depuratori capaci di servire 6.000 abitanti equivalenti. Le nostre sorgenti più importanti forniscono circa 4.406 mc di acqua al giorno – capaci di soddisfare perciò circa 15mila persone – . Questi sono alcuni dati certo non esaustivi di un ragionamento politico che sta a monte delle scelte effettuate dalle ultime Amministrazioni. C’è anche un dato che non viene mai sollevato ma che mi piacerebbe fornisse il Sindacato: quanti operai edili lavorano all’Elba, quante famiglie sono rimaste o sono arrivate perché il loro sostentamento viene dall’attività di muratore, manovale, carpentiere, cottimista ? Anche loro sono persone oneste che lavorano, che devono essere tutelate e rappresentate. La scommessa semmai è un’altra sulla quale davvero le forze sane di questa Isola devono interrogarsi e uscire allo scoperto. Quale sviluppo vogliamo, quale immagine vogliamo, come possiamo “piegare” lo sviluppo economico alla sostenibilità data dalle caratteristiche del territorio e dalla volontà delle persone che qui vivono tutta la loro vita lavorativa, affettiva e familiare. E’ arrivato il momento di dire come la pensiamo e sostenere, se condivise, le scelte di chi cerca, in un modo o in un altro di gestire per noi tutti l’Isola e di conseguenza anche la nostra vita."


rio elba panorama case 2

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