Esimio Direttore Rossi, il Suo condivisibile “A sciambere” sulle “leghe” elbane che oggi a Suo dire paiono due, mi induce a dire la mia. Memore che babbo fu il fondatore della Lega Nord all’Elba e nel 1992 il suo candidato alle elezioni politiche in Toscana; ad oggi l’unico residente elbano ad esserlo stato. Anch’io, prima di cambiare schieramento politico, feci la mia parte convincendo Bossi a consegnarci tutti i filmati amatoriali delle prime manifestazioni leghiste per produrre ed editare la videocassetta: “Storia della Lega Nord – la verità su chi ci governerà dopo tangentopoli”, diffusa nelle edicole del centro-nord Italia (circa 40.000 pezzi venduti). Guardata oggi l’effetto è quasi comico, ma vent’anni or sono fu una operazione di comunicazione politica innovativa e di successo e se non sapessi che i suoi “zebedei” si gonfierebbero pericolosamente gliela mostrerei volentieri. Allora i leghisti elbani erano ben pochi, diversamente da ora, ma “gagliardi”: ricordo gruppi di giovani entusiasti in auto per l’Elba con mio padre ed i secchi di colla per i manifesti elettorali attaccati ovunque e ricordo babbo alla TV come segretario della Lega Nord Elba. Che fine hanno fatto quei giovani e perché non esiste oggi all’Elba una classe dirigente della Lega Nord capace di rappresentarla – tantomeno eletti nei comuni - a dispetto della crescita esponenziale dei voti elbani alla Lega per le politiche? Sono queste le domande che si pongono i dirigenti regionali e nazionali quando vengono decisi atti traumatici come i commissariamenti, che hanno l’effetto di azzerare ogni incarico esistente; non altri: squadra vincente non si tocca. Successe anche in Forza Italia nel ’95 quando venni nominato commissario straordinario elbano per queste sole considerazioni. Poi è ovvio che i “veleni” scorrano a fiumi in simili contesti - è noto che la colpa morì vergine ‘ché nessuno se la prese – ma sono di breve durata. Se il commissario nominato è persona di buonsenso, che faccia emergere una vera classe dirigente, che esiste numerosa ma senza chiarezza preferisce stare a guardare, non i propri accoliti. Se ciò avverrà, piaccia o meno, anche all’Elba la Lega avrà una dirigenza degna della sua forza elettorale; altrimenti la “tragedia” si trasformerà in “comica” e Lei avrà buon gioco a farci ridere con quel talento caustico di cui è dotato, persino in eccesso. Suo, Stefano Martinenghi. p.s. – a proposito di “talento” e per scongiurare equivoci gustosi solo per i lettori, La preavverto che non intendo tornare leghista. Certo, quando ho letto la documentatissima relazione depositata in Parlamento dall’On. Davide Caparino della Lega Nord a supporto della richiesta della nuova Provincia della Val Camonica, non ho potuto fare a meno di provare.…invidia. Perché la Provincia della Val Camonica sta alla montagna come quella dell’Elba Arcipelago starebbe al mare e loro hanno un Caparino capace e determinato, mentre noi no. Saluti Elbani! Caro Martinenghi Mi sovviene quanto lei ricorda, anche se le confesso che la comparsa dei simboli della Lega sui vetri di due finestre di uno studio posto al primo piano in Piazza Cavour, la considerai già da allora alla stregua di una bizzarria, di un nonsense, così come poteva essere "Ghana Padano el partito del negher lumbard", un palombaro ciclista, un bagnino vestito da tirolese che pianta gli ombrelloni con l'alpenstock, uno scalatore con le pinne ai piedi e un colapasta in testa. Sulla capacità di distinguere da parte dell'elettorato chi è adatto o meno a governare indipendentemente dai voti politici che prende ho i miei dubbi, anzi mutatis mutandis, troverei molto più adatto il pur pittoresco silurato ex-capolegaiolo scoglio-nato al ruolo di consigliere comunale, che un "bauscia" come quello che abbiamo collettivamente scelto, alla guida di una nazione. Vedo comunque che continua a insistere con la sua idea-guida (ho detto "guida" eh, non "fissa") della provincia Elba-Capraia-Pianosa-Montecristo, che come sa ritengo totalmente assurda perchè in luogo di semplificare, moltiplicherebbe i punti decisionali in questo "Campo di Decentramento" che è già l'Elba. Ma Lei afferma anche che quello che ci manca è un Caparino. Le propongo un affare e le faccio una apertura di credito (tanto di esogeni troiai ne abbiamo importati e vittati diversi, uno più, uno meno ...) facciamo un baratto: interponga i suoi buoni uffici e ci porti giù questo scrupoloso leghista e si prenda in cambio cinque o sei maggiorenti locali a scelta da recapitare al popolo valligiano che potrà utilizzarli per farne cosa più ritiene opportuno (fosse anche dei fermacarte o la birra). Sotto il profilo istituzionale il risultato sarebbe identico (e cioè che né la provincia elbana, né quella camuna vedranno mai la luce) ma almeno noi avremmo un altro nuovo torzolo da prendere per il culo, che questi diventano giorno dopo giorno più vecchi e scontati ergo pallosi.
baratto mercatino