"Me la vedo brutta - disse la rospa che vidde fa' la punta al palo" - così parlavano quegli scrigni di saggezza che erano i nostri vecchi. Non bastavano gli acciacchi personali "Dopo la cinquantina un dolore ogni mattina", le ambasce per le sorti del pianeta infiammato che 'un ci fa nulla nemmeno l'acqua di malva e a scalare quelle per le repubblica bananitala, quelle per l'isoletta ghiozzocratica verde e blu che dei tonti 'un se ne pole più, per mortoferraio esaomizzato, non bastava che ogni tre per due ci tocca passando per monti, porti, rii, piani e marine cantare sull'aria mozartiana (è dobbligo visto l'argomento) del Don Giovanni: "dove vai massoncello borioso- sulle carte dei piani mestando" .... Ma vi rendete conto che, dopo il commissariamento legaiolo centralista dei giussaneschi elbani, e il fiero rifiuto di costoro di arrendersi dopo quello che nei secoli verrà ricordato come "il Giuramento della Valdana", al momento, pendenti oltre che i nostri massacrati tali, anche i ricorsi avverso quella che i ribelli del Buraccio appellano l'ingiusta usurpazione consumata - DI LEGHE ELBANE NON NE ABBIAMO PIU' UNA SOLA (che bastava e avanzava) MA DUE? Chi dovremo considerare come referenti uno, l'altro, entrambi, nessuno o faremo la conta: "Anghingò tre galline e tre cappò?" Come potremo continuare a vivere con questo macigno sulle p.. ops! sullo stomaco?
giano bifronte