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Fotografia della Toscana che si sente insicura

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 06 dicembre 2009

Oltre il 10% dei cittadini toscani non si sente sicuro camminando per strada di giorno nella zona in cui vive. Con il buio questa percentuale sale al 22%, praticamente più di un toscano su 5. L'11,3% si sente poco o niente sicuro anche a casa propria, se è solo ed è già buio. E ben il 37,6% dei cittadini toscani (il 46% delle donne e il 26,5% degli uomini) sostengono che la paura della criminalità influenza molto o abbastanza le proprie abitudini di vita. Sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto sulla percezione della sicurezza dei cittadini toscani che, prodotto dall'Osservatorio regionale sulla sicurezza urbana, ha riguardato un campione rappresentativo di 2.500 cittadini toscani di più di 14 anni. L'indagine, presentata questa mattina in occasione degli Stati generali sulla sicurezza, ha consentito di evidenziare che i toscani percepiscono la sicurezza della zona in cui vivono in modo sostanzialmente invariato rispetto al 2002, ma assai più che negli anni passati ritengono di poter diventare vittime di un reato. “Sono dati non completamente omogenei e che devono essere letti con grande attenzione - spiega il vicepresidente Federico Gelli - Da essi in ogni caso arriva la conferma che nei cittadini toscani è generalmente cresciuta la paura di poter venire derubati e aggrediti. Una paura che non è strettamente legata agli indici di criminalità reali, anche se in Toscana dal 1998 i reati sono aumentati del 33%». La percezione del rischio è in ogni caso un aspetto importante per misurare lo stato della sicurezza. «Soprattutto – sottolinea Gelli - indica quanto siamo riusciti a concretizzare il diritto alla serenità e alla vivibilità delle proprie città, diritto che le istituzioni devono garantire a tutti. Per questo abbiamo voluto che l'Osservatorio regionale sulla sicurezza urbana realizzasse un'indagine capace di prendere in considerazione anche elementi quali i rapporti con le forze dell'ordine e con il degrado socio-ambientale». Quanto ai reati di cui si ha paura, il 63,2% degli intervistati sostiene di aver molto o abbastanza timore di un furto in abitazione. Seguono altri reati sulla persona come l'aggressione, il borseggio e la violenza sessuale, mentre il furto d'automobile preoccupa “solo” il 35,3% dei cittadini. Le donne sono più preoccupati degli uomini per i reati contro la persona. Di fronte a queste preoccupazioni, il 14% dichiara di prendere le sue precauzioni, per esempio di portare con sé quando esce qualcosa per difendersi o chiedere aiuto. Il 17,9% invece preferisce non uscire di casa di sera o di notte da solo. Per quanto riguarda l'evoluzione della percezione, il confronto con gli ultimi dati Istat (relativi al 2002), dimostra comunque un lieve calo degli indicatori che riguardano il territorio. Diminuisce per esempio la stessa percentuale delle persone che si sentono poco o niente sicuri quando escono da soli la sera (dal 23,2% al 22,1%), mentre l'insicurezza a casa propria è più o meno stabile all'11,3%. Quello che è fortemente mutata, invece, è la preoccupazione di subire un reato. Le uniche tipologie a non aumentare sono il furto di automobile (dal 39,9 al 35,3%) e il furto in abitazione (sostanzialmente stabile a poco più del 60%). Il livello di preoccupazione è invece notevolmente cresciuto per i reati alla persona che avvengono per strada come l'aggressione (dal 36,2% al 51%), lo scippo (dal 38,3 al 49%) o la violenza sessuale (dal 31,1 al 47,4%). SCHEDA Donne e anziani, cresce la percezione dell'insicurezza Ecco alcuni dei dati più rilevanti contenuti nel Rapporto d'indagine sulla percezione della sicurezza dei cittadini toscani prodotto dall'Osservatorio regionale sulla sicurezza urbana e riferito ai primi 6 mesi del 2009. Età, sesso, titolo di studio. Sono queste le principali variabili esaminate in relazione alla percezione dell'insicurezza. La percentuale di donne insicure supera di gran lunga quella degli uomini: il 46% delle donne contro il 26,5% degli uomini dichiara che la paura della criminalità influenza molto o abbastanza le proprie abitudini. Anche l'età incide sulle maggiori preoccupazioni, anche se il dato non è sempre univoco. Per esempio la paura della criminalità influenza molto di più gli uomini tra i 45 e i 54 (36%) che quelli sopra i 65 anni (28,5%). Una relazione inversa si verifica con il titolo di studio: i laureati vivono con meno insicurezza. Il 53,7% di coloro che possiedono un titolo di studio più basso contro il 29,4% dei laureati e specializzati dichiara che la paura della criminalità influenza le proprie abitudini. Sicurezza e degrado. La percezione del rischio di criminalità che i cittadini avvertono si amplifica con il degrado della zona in cui si abita, quando cioè si accompagna a elementi quali la scarsa illuminazione, gli edifici abbandonati, le strade sporche, la mancanza di trasporti pubblici. In questo senso il 52,8% dichiara di vivere in realtà con pessime condizioni della pavimentazione stradale, il 49,7% dichiara traffico elevato, il 31% scarsa illuminazione delle strade, il 13,1% lamenta realtà quali edifici o giardini abbandonati. Il rischio di criminalità viene percepito in maniera più evidente (27,4%) da chi vive nelle periferie dei centri urbani. Però è chi vive in centro che dichiara di più situazioni di disagio, con l'esclusione della presenza di prostitute e e di persone che si drogano, che trovano il loro picco nelle zone densamente popolate in periferia. Il 32,7% degli intervistati dice di vedere spesso o talvolta atti di vandalismo contro i beni pubblici, il 28,7% vive in zone in cui vi sono mendicanti, vagabondi e persone senza fissa dimora, il 15,8% ritrova siringhe per terra. In ogni caso a fronte del 15% che sostiene di abitare in una zona in cui la criminalità risulta aumentata rispetto allo scorso anno, l'8,6% dichiara una riduzione della criminalità, mentre il 69,7% non ha percepito differenze significative. Questo aumento, tra l'altro, è percepito più dagli adulti di età media (23,6%) che dagli anziani (10,2%) La situazione nelle province. È quella di Grosseto nella quale i cittadini si sentono più sicuri a uscire sia di giorno che di sera, Prato, invece, è quella dove la percezione di insicurezza è più diffusa. Per esempio il 34,4% dei cittadini della provincia di Prato si sente insicuro nell'uscire da solo di sera contro il 25,4% dei toscani. Sono comunque le province di Lucca e Siena quelle in cui più è diffusa la convinzione di un aumento della criminalità rispetto all'anno precedente (Firenze e Livorno sono quelle dove questa percezione è meno diffusa). Le aspettative dei cittadini. La sicurezza è sicuramente uno dei temi più sentiti, considerata come priorità dal 43,8% dei cittadini, seconde solo al lavoro (68%i), ma davanti alle politiche per la famiglia (31,2%) e alle politiche contro l'evasione (27,5%). In particolare è percepita come priorità dalle donne giovani (54,4%) rispetto agli uomini di età media (33,4%); dalle persone con un basso titolo di studio (49,1) rispetto a coloro che possiedono un titolo di studio più elevato (35,2%); da coloro che vivono in periferia (46,7%) rispetto a chi vive in centro (40,4) La sensazione di insicurezza, ovviamente. Si amplifica se accompagnata dalla sensazione che le istituzioni non siano in grado di prevenire o reprimere la criminalità. A questo riguarda il 22,8% degli intervistati ritiene che le forze dell'ordine non passano mai o quasi mai dalla via in cui abitano; il 36,8% ritiene che le forze dell'ordine controllino poco o niente il luogo in cui vive (percentuale che sale al 44,9% nelle aree metropolitane). Il 49,2% richiede una maggiore presenza, ma è molto diffusa anche un'esigenza di maggiore efficacia. Il 34,7 richiede maggiore solerzia nel rispondere alle richieste di aiuto, però c'è anche un 20,6% secondo il quale le forze dell'ordine non potrebbero fare null'altro. Quali altre misure potrebbero essere adottate? Il 59,9% dei cittadini toscani auspica un potenziamento delle forze dell'ordine, solo l'1,1% ritiene utile l'impiego delle forze armate nelle aree urbane, percentuale che tocca solo il 2,2% per le ronde. La certezza delle pene (25,9%) ha maggior rilievo del loro inasprimento (chiesto solo dal 14,4% dei cittadini).


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