Lo sgombero, molto probabilmente temporaneo, della baraccopoli portoferraiese viene presentato oggi dalla Giunta Peria quasi come fosse il programmato raggiungimento di un obbiettivo politico. In realtà, nonostante la benevolenza dei cronisti, i lettori hanno capito che é grazie all'intervento dell'ASL che Peria é stato costretto a chiudere quella vergogna. Come Rifondazione Comunista potremmo oggi accontentarci: la baraccopoli non c'é più, i nostri sfortunati concittadini hanno finalmente un tetto. Ma crediamo che sia invece giusto sottolineare come l'amministrazione del PD e di Sinistra e Libertà debba essere messa davanti proprio oggi alle sue gravissime responsabilità, non lavate, ma piuttosto aggravate, dall'intervento (seppur assai tardivo) dell'ASL. Era il giugno 2007 quando i consiglieri del PRC riuscirono a far approvare dal Consiglio comunale una delibera che dava precise e assai concrete indicazioni al Sindaco su come superare entro sei mesi (dicembre 2007) l'esperienza degli Orti. Lo stesso documento forniva le risorse finanziarie necessarie. Due mesi dopo il PRC veniva cacciato dalla maggioranza per dare il via alle politiche speculative che, con la nostra ingombrante presenza, mai si sarebbero potute attuare (devastazione del cosiddetto Water Front, in primo luogo). Quella fu la vera svolta: l'abbandono deciso di ogni politica sociale del comune, un dietro front rispetto ai programmi elettorali che portera' gravi conseguenze per i servizi sociali della nostra città. Una sistematica distruzione di quanto già deciso, approvato e finanziato nel pieno rispetto del programma elettorale del 2004. Una nuova politica voluta dall'ala destra, oggi vincente del PD e sposata dagli amici guidati da Alessi. Una marcia trionfale del berlusconismo di centro sinistra, passata, soo per fare qualche esempio, dalla revoca di ogni progetto di ampliamento degli asili nido alla loro successiva privatizzazione, dallo smantellamento dell'ufficio servizi sociali alla chiusura dell'ufficio dell'assistente sociale comunale, e oggi dalla decisione di privare i quartieri popolari di Portoferraio di una scuola materna (si chiude San Rocco scaricando la colpa sulla Parrocchia e non si valutano altre ipotesi assai possibili). Ma è proprio sul tema della casa che la nuova maggioranza ha dimostrato il suo livore antisociale. La delibera del giugno 2007 sull'emergenza abitativa non verrà attuata e un mese dopo la cacciata del PRC, il vice sindaco Zini storno le risorse di bilancio per altri scopi. Nessuna iniziativa verrà più presa, salvo qualche piccolo sgombero con giornalisti e tv al seguito. Il Sindaco Peria rinuncerà poi anche al posto che spettava a Portoferraio nel consiglio d'amministrazione di Casalp. Negli ultimi due anni neppure si è provveduto ad un minimo di manutenzione lasciando gli abitanti delle baracche in quel progressivo degrado oggi sanzionato dall'intervento dell'ASL. Eppure nelle nostre orecchie risuonano ancora le parole con cui Danilo Alessi volle tranquillizzare il PRC in Consiglio comunale riguardo al fatto che lui e la sua nascente forza politica (oggi Sinistra e Libertà) avrebbero comunque garantito la prosecuzione degli impegni presi sull'emergenza abitativa. Alessi forse nel frattempo si è distratto...e ci ha pensato l'ASL.
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