Torna indietro

Indagati eccellenti per corruzione ed abusi edilizi: quattro mandati di arresto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 02 settembre 2003

La notizia è arrivata all’Elba da Livorno nella mattinata di martedì 2 Settembre, si è diffusa molto rapidamente, soprattutto nelle sedi istituzionali, ed ha suscitato più impressione di quanto era lecito attendersi perché, anche se quella precedente degli “indagati eccellenti” era stata ormai metabolizzata, resisteva lo zoccolo duro degli scettici ad oltranza, poco prima avevamo registrato un: “Ma tanto finirà tutto in una bolla di sapone, per me non li arrestano” Ma a quell’ora il capo dei giudici per le indagini preliminari del Tribunale di Livorno è da ieri mattina era già agli arresti domiciliari. L’indagine, diretta dalla Procura di Genova, riguarda la nota storia di abusi edilizi all’isola d’Elba, una pastetta confezionata tra le località Cavo e Procchio. Germano Lamberti, 54 anni, giudice livornese di origine campana, da alcuni anni dirigente dell’ufficio dei giudici per le indagini preliminari del Tribunale di Livorno, è accusato di corruzione in atti giudiziari e falsità ideologica in atto pubblico. Agli arresti domiciliari sono finiti anche gli imprenditori pistoiesi, soci nell’impresa edile «Filgiust», Franco Giusti e Fiorello Filippi, noto anche come gestore di un’attività vivaistica situata alla Valdana perquisita dalle Fiamme Gialle quanche giorno fa. Il quarto provvedimento, scattato a carico del progettista delle opere oggetto dell’indagine, l’ingegnere grossetano Uberto Coppetelli, il cui nome appare anche in una impressionante serie di interventi e affari discutibilissimi e/o contestati soprattutto dagli ambientalisti di Legambiente (Cerboli, Frugoso, Valle dei Mulini, Le Velelle, Pontecchio, Approdo Porto Azzurro etc.) non è stato ancora eseguito, dal momento che il professionista si è reso irreperibile, dopo aver firmato insieme al Sindaco di Marciana Luigi Logi una “difesa” dell’intervento di Procchio pubblicata dai colleghi de “Lisola”, ed aver rilasciato un’intervista al Tirreno due giorni fa. E difficilmente, ci suggeriscono con ironia da una di solito bene informata fonte, il Coppetelli potrà essere presto “reperito”, il tecnico potrebbe già trovarsi oltre i confini nazionali, anzi oltre l’Atlantico, forse in Venezuela. Nell’inchiesta “elbana” figurano, come indagati, oltre al dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Marciana Gabriele Mazzarri, anche altri due personaggi di spicco: il prefetto di Livorno Vincenzo Gallitto, il suo ex vice, ed oggi prefetto di Isernia Giovanni Pesce. Gli investigatori hanno seguito da vicino i movimenti degli indagati, ricavando dalle intercettazioni telefoniche un quadro piuttosto definito delle responsabilità e del coinvolgimento dei vari personaggi, ad ogni livello. Il giudice sottoposto agli arresti domiciliari fa sapere, tramite i suoi legali di fiducia, che non si avvarrà della facoltà di non rispondere quando sarà interrogato. E, prima ancora, nega ogni accusa addebitatagli dalla Procura del capoluogo ligure, dove a dirigere l’inchiesta sono il procuratore aggiunto Mario Morisani e il sostituto Paola Calleri. L’ordinanza che dispone gli arresti porta invece la firma del gip Maria Califano, che non usa mezzi termini nel disegnare le responsabilità di Germano Lamberti: «Lamberti – scrive il gip genovese – nel suo provvedimento ha affermato princìpi giuridici, fatti e circostanze, pur nella consapevolezza e convinzione che essi fossero del tutto errati e non corrispondenti alla reale situazione giuridica, con il solo scopo di favorire gli indagati». Il provvedimento in questione è il rigetto di una richiesta di sequestro di un complesso immobiliare che l’azienda dei costruttori Giusti e Filippi stava realizzando a Procchio, nel Comune di Marciana. Il sostituto livornese Antonio Giaconi aveva, infatti, richiesto al gip il sequestro di un’opera che stava sorgendo in una zona colpita dall’alluvione del settembre 2002, poco meno di un anno fa e, come tale, sottoposta allo stop totale all’edificabilità imposto per un anno da una legge regionale, la 10/50. Lamberti però ha detto «no» al sequestro, ricevendo in cambio, questa almeno è la tesi degli investigatori, «uno sconto» sull’acquisto di un appartamento in un complesso che la stessa impresa avrebbe costruito in un’altra parte dell’isola, in località Cavo, nel territorio comunale di Rio Marina. Secondo il gip ligure, infatti, «l'accertata sussistenza di suoi atti contro i doveri d'ufficio impone di proseguire l’esame dei fatti per verificare l’esistenza delle promesse a favore di Lamberti delle utilità consistenti di due appartamenti di cui almeno uno a prezzo agevolato». Dalle intercettazioni telefoniche degli investigatori, effettuate dalla Guardia di Finanza di Livorno, sembra emergere con sufficiente chiarezza anche tutta la portata del coinvolgimento dei due prefetti. In una conversazione tra il prefetto Gallitto, che precedentemente aveva chiesto un appartamento per il giudice Lamberti a Procchio «non sulla strada, ma in una posizione migliore, sul dietro, dalla parte del giardino», e lo stesso Lamberti, è il magistrato a rassicurarlo affermando di aver controllato lui stesso i fascicoli dei suoi colleghi e «non c' era niente, era tre mesi fa» (l'inchiesta era infatti passata a Genova). In un' altra telefonata fra i due prefetti Gallitto chiedeva a Pesce (suo vice e commissario prefettizio a Rio Marina dopo la caduta della giunta comunale guidata da Roberto Antonini) se «era tutto a posto» e il prefetto di Isernia rispondeva: «No per niente, quello (il Giusti), non capisce niente ed è pure pericoloso». Gli indagati si stavano anche preoccupando di recuperare i compromessi d'acquisto già stipulati e quelli, in scritture private, sottoscritti a prezzi agevolati, ma Giusti, l’imprenditore con cui si erano accordati, avrebbe continuato a ripetere a tutti di stare tranquilli perchè li aveva «nascosti in un posto sicuro».


carta procchio alluvione

carta procchio alluvione

lago procchio

lago procchio

cavo spiaggia 2

cavo spiaggia 2

cerboli isola

cerboli isola