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Quale Futuro per Pianosa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 25 novembre 2009

Dalla dismissione del carcere da Pianosa l’isola è andata sempre più degradando e niente è stato fatto per il recupero dell’isola. Le istituzioni interessate hanno fatto ben poco o niente. E’ mancato innanzitutto il recupero come pure la pianificazione di uno sviluppo sostenibile con le conseguenti iniziative. Il Comune di Campo nell’Elba si è mosso, fra le molteplici difficoltà e in un caos di competenze non chiare e spesso ostacolanti, sulle linee di un recupero limitato riguardo alcuni immobili principali. Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano si è impegnato per il recupero di un immobile più moderno per una migliore disponibilità ma senza riuscire a completare l’opera ed inoltre ha fatto piccoli interventi per la cura dell’ambiente, Altre piccole opere sono state fatte ma sempre in modo molto limitato o addirittura incomplete. Nel frattempo si è parlato di Carcere di Massima Sicurezza e della Centrale Nucleare … ma, per il momento, nessuna decisione è stata presa dal Governo Italiano. I tempi sembrano ormai maturi affinché gli amanti di Pianosa e gli interessati al suo futuro nell’ambito di una rinascita e crescita di qualità si muovano seriamente, creando e realizzando progetti di recupero e quindi progetti di crescita qualitativa. Da un lato ci vuole una sempre maggiore pressione da parte della popolazione elbana e dell’opinione pubblica in generale e dall’altro è necessario che il Comune di Campo nell’Elba, l’Unione dei Comuni Elbani, la Provincia di Livorno, la Regione Toscana, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano coordino il loro impegno a favore di Pianosa e si attivino, rapportandosi in modo stretto e continuato anche ai Ministeri con competenze sull’isola. In pratica mi trovo in buona parte d’accordo con Lorenzo Marchetti per quanto detto nel suo articolo di questi giorni “CARCERE VERDE” per Pianosa anche se, ritengo, deve darsi maggior peso: - all’iniziativa privata, sia per una maggiore qualificazione della gestione e delle attività. Questo può avvenire con assegnazioni di case, o immobili di particolare prestigio ma con forte degrado, per periodi limitati (al massimo 50 anni); - all’apporto di investimenti finanziari e di sponsorizzazioni visto che lo Stato Italiano riduce sempre più i contributi finanziari; - alla presenza di abitanti, sia per lo svolgimento di servizi e di attività varie che per rendere l’isola più viva. Per accelerare i tempi penso che sia necessario ripartire dal Protocollo d’Intesa, ancora esistente e valido ma non applicato nelle varie sue parti. Senza voler andare troppo negli aspetti specifici ritengo che si debba approntare, nel modo più appropriato, un Progetto Generale che definisca innanzitutto una Responsabilità Unica (Società, Consorzio, ecc con Presidente, Direttore Generale, ecc)competenza unitaria in rappresentanza delle singole competenze istituzionali che dovrebbe lavorare in stretto rapporto con il Comune di Campo nell’Elba. Tale Responsabilità Unica dovrebbe essere rinnovata, nelle sue cariche e nei suoi obiettivi e nei suoi programmi ogni 5-6 anni. Poi si dovrebbe definire il tipo di struttura, le attività i servizi, la provenienza dei finanziamenti, la tipologia di obiettivi e tutte le risorse necessarie. Pretendano i cittadini dell’Elba, ed i campesi in particolare, la riqualificazione dell’Isola di Pianosa premessa necessaria per il suo sviluppo. Spinga l’Unione dei Comuni elbani, ed in particolare il Comune di Campo nell’Elba, in particolare sintonia con Provincia di Livorno e Regione Toscana per la definizione di un Progetto Generale conseguente al Protocollo d’Intesa che abbia infine anche l’appoggio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e dei Ministeri competenti. Si proceda quindi nella realizzazione tenendo presenti la struttura gestionale, l’organizzazione, gli obiettivi, le attività e i servizi, le risorse necessarie Ci si muova con la massima urgenza prima che sia troppo tardi! … e, visto che c’è ancora in sospeso qualche decisione a livello governativo, auguriamoci che non sia già troppo tardi.


Pianosa Ruderi Vecchi

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