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A Sciambere: Basti asinini e bracioline urbanistiche indorate e fritte

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 02 settembre 2003

Caro Sergio, mi sono appuntato la tua risposta a Raffaele Sandolo (Moralità, Educazione e Soldi per l'Ambiente - Elbareport n. 273 1° Settembre) perchè in materia dice tutto quello che c'è da dire, con idee e parole tanto concise quanto leggermente affastellata era la domanda, specie sul ruolo della stampa. Anzi, non escludo di rivenderle quanto fosse necessario, sicuro che a te un discorso di copy right farebbe schifo. Considerati i buoni rapporti intercorrenti fra Raffaele Sandolo nell'Amministrazione campese specie con l'assessore Graziani, di cui il Sandolo è stato anche come dire... WEB Master (ora il sito che conteneva il programma purtroppo è stato abbuiato, anche se io provvidamente ne detengo copia) e considerato pure che l'Assessore non ama scrivere ai giornali direttamente, voglio ritenere la lettera cui hai risposto una cosa meno episodica e meno privata di quello che potrebbe sembrare, suonando l'ultima frase quasi un appello a farsi vivi. Né mi sono dimenticato i piani di ""sviluppo"" del comune di Campo, oggi alquanto insabbiati, di cui si parlava giusto un anno fa, aeroporto a Pianosa e mega stabilimento balneare al fido consigliere compresi. Ecco perchè ti chiedo a mia volta: queste cose le sapevi già (e allora sei stato perfido nella azzeccatissima risposta) oppure la cosa (splendida, come il basto all'asino) è accaduta per caso? Saluti ed un caffè pagato Egisto Gimelli PS. scommetto mi risponderai che anche in altri comuni elbani non si sta meglio. Ma mi dichiaro d'accordo anche su questo. Che facciamo per sciogliere il tuo dilemma, Egisto, organizziamo un sondaggio tra i lettori di Elbareport? Avrebbe scarso successo credimi perché non vedo profilarsi all'orizzonte schiere di appassionati esegeti del supposto teorizzare urbanistico rossiano. Francamente non so giudicare se le convinzioni che ho espresso sono come il basto all'asino per lo strumento regolatore campese che non conosco abbastanza. Ho speso tutta la mia capacità di sopportazione della materia nel supersucchiarmi quel "coso" che Ageno e più o meno recalcitranti compari hanno definito "Regolamento Urbanistico" per giungere stremato a due convinzioni. 1) Che quel coso è da buttare 2) Che solo chi si impegnerà a buttarlo avrà il mio voto. "Pas de restauration, la structure c'est pourrie!(niente restauri, la struttura è marcia!)" si leggeva su un manifesto del maggio rosso francese. Non ci provino quindi i "politici del possibile" (se ne trova sempre uno o più) della sinistra,così aperta alle idea della destra che finisce sempre per scavalcarla a destra, a rivogarci questa carnaccia magari indorata e fritta perchè la sputeremmo. Quindi come si diceva da bimbi, quando non se ne poteva più, ti dico: "Fido!" (confido nella tua misericordia!) Eccheccazzo (direbbe Paternò citandomi) i principi generali ho cercato di esprimerli, ma prima di affrontare lo studio di un altro strumento urbanistico di un comune elbano a caso, ho bisogno di almeno un trimestre sabbatico e qualcuno spieghi all'assessore che non voglio ballare con le streghe per tre mesi.