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A Sciambere del mercatino ovvero "Profeta non sarò"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 24 novembre 2009

da un articolo scritto sul finire degli anni 80: " .... riteniamo che lo spostamento del mercato settimanale nell'area dell'ex-Compresorio ILVA sia una scelta pesantemente errata, destinata a creare danni permanenti forse mortali ad un tessuto sociale come quello del centro storico che già sente le pesanti ricadute dello spopolamente conseguente alla eccessiva urbanizzazione di quello che era il contado portoferraiese che si sta trasformando in una brutta e anonima periferia colma di quartieri dormitorio e supermarket. Sarebbe invece stato opportuno dedicare altre aree del centro (oltre la Piazza della Repubblica) al mercdato, magari ripetendo quegli esperimenti di qualche anno fa di chiusura al traffico della calata Mazzini nel giorno di mercato, voluti dall'allora vivente Consiglio del Quartiere Centro (...) Portoferraio oltre le mura sembra destinata sempre più a diventare uno spettrale residence estivo, con i servizi che si perdono uno dopo l'altro ed un desertificante degrado che avanza (...) e insieme si perde coesione ed identità sociale (...) una decisione sbagliata dunque, dalla quale speriamo di torni al più presto indietro ... Sergio Rossi Cari lettori a sentirsi dare ragione a venti anni di distanza non ci si sente profeti, ci si sente presi per il culo. Speriamo però di campare abbastanza per leggere le critiche a posteriori "sugli irreversibili danni creati nei primi anni del secolo al tessuto urbanistico di Portoferraio con l'abbattimento del Capannone ex-Acit, con lo strangolamento palazzinaro dell'area ospedaliera, con il cubismo gattaiesco, con la devastazione di Piazza Pietri, con l'eco-mostroso water-front, con la svendita a qualche marpione labronico del Palazzo Coppedé (ah no, questo ancora non si è fatto, ma deve essere in scaletta)". Centrosinistra? Ma mi faccia il piacere! (Totò)


Palazzo Coppedè portoferraio

Palazzo Coppedè portoferraio