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Pianosa: Il Carcere verde è l'unica via possibile per salvare capra e cavoli

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 24 novembre 2009

Per tutelare Pianosa, sia dal degrado sia dalle proposte più stravaganti (super carcere, super aeroporto, super centrale nucleare), c’è una sola strada: ricreare le condizioni perché l’isola sia un luogo vissuto dalle persone. Vale a dire da un nucleo consistente di operosi residenti per l’intero arco dell’anno. Solo così quel prezioso lembo di terra sarà curato e assistito. Necessità pertanto che tutte le autorità competenti facciano il loro dovere. Occorre, in definitiva, ripartire dai documenti firmati (nove anni or sono!) e predisporre un progetto generale concertato fra tutte le istituzioni interessate: Ministeri, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Unione dei comuni, Comune di Campo e Parco nazionale. Un accordo dove devono essere previste, ovviamente, le necessarie risorse finanziarie. Ma che fare? Chi deve promuove l’azione? Dal forum aperto su Il Vicinato ha prevalso il Carcere Verde. Cioè un carcere leggero, aperto al turismo nell’ottica di un recupero ambientale e culturale del territorio. Una struttura carceraria premiale che agisce attraverso il reimpianto del vigneto, dell’uliveto, degli orti e di altre attività agricolo-pastorali, nonché mediante lavori di manutenzione, ristrutturazione degli edifici e dei beni culturali, ma pure un’isola non chiusa ad altre presenze e iniziative sociali e scientifico-culturali innovative. I presupposti ci sono tutti. Si tratta, in termini numerici (sono stati proposti 250 detenuti e 70 agenti stabili), sviluppare il tentativo che oggi, con pochi occupati, vede protagonista la cooperativa San Giacomo. Il PNAT, intanto, deve assumere nuovamente il proprio ruolo istitutivo: fare il primo passo. Altrettanto deve avvenire per le aree minerarie dimesse. I cittadini dell’Elba, intervenuti al forum, hanno manifestato anche la loro rabbia per gli anni trascorsi pressoché nel vuoto, e hanno denunciato le troppe opportunità paralizzate dalla burocrazia, dai veti incrociati, dall’incapacità di fare sistema.Per riparlare del riuso dei beni demaniali di Pianosa non possiamo aspettare le stravaganze di un ministro, o le richieste di un qualunque immobiliarista. Altrettanto vale per le zone minerarie dell’Elba orientale


Pianosa Marchese

Pianosa Marchese