“Confidiamo nel grande interesse dimostrato per l’approfondimento delle indagini” Un dossier puntuale e completo sulla vicenda delle navi dei veleni e i traffici illeciti di rifiuti tossici e pericolosi che nel corso degli anni hanno avvelenato gran parte del Belpaese è stato consegnato oggi da una delegazione di Legambiente al Dott. Alberto Ruffo, Consigliere di Stato (Affari Interni e rapporti con le Autonomie) della Presidenza della Repubblica. “La grande attenzione dimostrata dalle più alte cariche dello Stato per il tema dei traffici illeciti dei rifiuti e degli affondamenti sospetti nel Mediterraneo, ci fa ben sperare rispetto alle richieste fatte al Governo dalla nostra associazione, per venire a capo in tempi ragionevolmente brevi delle vicende inquietanti sulla gestione illegale dei rifiuti che hanno caratterizzato la storia degli ultimi venti anni e continuano oggi a costituire un pericolo per la salute dei cittadini e dell’ambiente”. All’incontro presso la Presidenza della Repubblica hanno preso parte Sebastiano Venneri, il vicepresidente nazionale di Legambiente, Antonino Morabito presidente Legambiente Calabria e Nuccio Barillà del direttivo nazionale dell’associazione, insieme al direttore del Quotidiano della Calabria Matteo Cosenza, che ha consegnato una nota relativa alle oltre 30mila firme raccolte dal quotidiano con la petizione Liberi dalle scorie, attraverso la quale i cittadini calabresi hanno espresso i loro timori per i rischi di contaminazione dovuti agli interramenti di scorie tossiche nelle fondamenta degli edifici e nella messa in opera di infrastrutture pubbliche. “Il Dott. Ruffo – ha dichiarato Sebastiano Venneri – ha espresso attenzione e interesse verso un problema che il Presidente della Repubblica sente come rilevante, mostrando particolare sensibilità nei confronti dei cittadini preoccupati per la loro salute e il futuro del loro territorio. Da qui il nostro auspicio affinché il Presidente possa tornare in Calabria, e specificatamente nella città di Crotone, simbolo di quell’Italia operosa e ricca di storia, oggi nota alle cronache soprattutto per le vicende legate agli smaltimenti illeciti dei rifiuti industriali e ai rischi per la salute dei suoi abitanti”.
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