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A Sciambere dei capponi, dei tromboni, dei ciuchi e dei gatti di piombo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 19 novembre 2009

Come il vecchio Scalfaro in una delle sue migliori performances anch’io urlo:”non ci sto, non ci sto, non ci sto…” A nome di tutti i tromboni trombati (loro sono di ottone, io di rame, ma che differenza fa?) protesto per l’ingiurioso e diffamatorio “a sciambere” lesivo dell’onore di una categoria così benemerita da poter giustamente aspirare al famedio (ex consigliere, non c’entra con l’appetito, che pure è forte) ed alla iscrizione di ufficio tra i Padri della Patria. Ma che c… c’entra il dimagrimento dei parchi con la Democrazia? Non avete ancora capito (ma come devo spiegarvelo?) che tutto quello che c’è nel mezzo tra chi comanda ed il Popolo è d’ingombro? Che si tratta, al meglio, di inutili orpelli di un sistema sepolto sotto l’impetuoso incedere del nuovo che avanza? Che quello che vale per il Parlamento, ormai ridotto ad una vuota cassa di risonanza nelle quale si succedono a ritmo sempre più serrato –incluso oggi sulla privatizzazione delle acque, sic!-voti di fiducia su voti di fiducia, in barba alle vecchie e defunte regole del confronto, vale anche per la periferia…tanto ci sarà sempre qualcuno che pensa per tutti? Che Firenze è uguale a Roma, anche se cambia il colore, con le sue liste bloccate ed il prossimo Consiglio regionale “nominato” dai Vertici dei Partiti, pari pari come è successo con l’accordo “veltrusconi” l’anno passato per la Camera ed il Senato? E che ci sarà sempre qualcuno più furbo e più scaltro dell’altro? Quindi statevi buoni e contentatevi di quello che passa il Convento. E siate certi che la categoria dei tromboni non demorderà, tanto qualcuno da “trombare” si trova sempre. Soprattutto dalle nostre parti. Quanto a me sto con Loro e mi godo questa bella estate di San. Martino (a proposito è il protettore dei “becchi”, a qualcuno prude la testa?), nel mio impluvio senza acqua. E se sento suonare, anche da lontano, qualche “trombone” o qualche “trombona” corro subito ad applaudirlo\a. Grondaia jr Si narra che un ora noto e maturo professionista elbano, in anni scolastici assai lontani, forse angosciato dal risultato della interrogazione che stava sostenendo, così si espresse, leggermente balbettando: "Ma Pier Capponi fece rispondere a Carlo quinto: trombate pure le vostre trombe .. noi tromberemo le nostre campane!". Ciò a supportare e rafforzare i concetti sopra espressi tanto sul diffuso storico uso del tromboneggiare, quanto sul fatto che i fiorentini, quando ci si mettono di buzzo bono riescono ad essere più centralisti, autocrati, autoreferenziali e prepotenti dei romani. In Firenze (come dicono loro) dove anche l'idraulico si chiama "trombaio", insieme a tante persone argute, simpatiche e generose (normalmente collocate Oltrarno), allignano pure gli epigoni di una razza dai bottegai precordi, convinta, ancor prima che della sua toscocentricità, della sua geocentricità. Costoro tendono a governare et decidere et pontificare financo su salmastrose questioni come trasporti marittimi (nostri) vaterfronti e approdi vari, pur essendo acquatici siccome un gatto di piombo e pur essendo capaci, nell'incombenza di intrecciare, non una gassa, ma un parlato o un nodo piano, di morire strozzandosi i coglioni. A noi caro sgocciolatoio tocca solo far fronte all'incombenza di legare il ciuco dove dice il padrone, perché nell'Urbe, in Fiorenza e nella capitale immorale di Taglia (e di Padania) c'è sempre chi pensa per noi; e se ce lo sentiamo leggermente scivolare infra le mele non dobbiamo preoccuparci più di tanto, è solo un trascurabile effetto collaterale della politica nova.


Pier Capponi statua

Pier Capponi statua