In merito alla privatizzazione della Toremar ed in vista della costituzione di un tavolo tecnico, comprendente le forze sociali, che si riunirà periodicamente per seguire il processo di trasferimento della compagnia marittima, la CISL Valdicornia-Elba, a voce del Segretario Francesco Scappini, interviene sottolineando le priorità che saranno al centro della propria azione. Se continuità territoriale, sviluppo dei servizi e rinnovo della flotta costituiscono aspetti irrinunciabili per garantire la dovuta mobilità e lo sviluppo dell’economia elbana in un’ottica turistica, altrettanto grande deve essere l’attenzione verso le ricadute occupazionali e reddituali che questo passaggio può comportare sui quasi 200 addetti marittimi. A tale riguardo, non può non preoccupare la lettura dell’emendamento in merito del Governo al D.L. 25 settembre 2009 n.135 art. 9 punto 5), laddove si prevede, all’interno degli schemi dei contratti di servizio costituenti parte integrante dei bandi di gara per la privatizzazione, da adottarsi a cura della Regione Toscana entro il 28.02.2010, il “rispetto del mantenimento del servizio universale e della continuità territoriale con le isole” ma non il vincolo tassativo al rispetto della clausola sociale, con la conseguente non automatica salvaguardia dei livelli occupazionali. Per questo la CISL si impegnerà a sostenere con forza, al fianco della Regione Toscana, il confronto con il Ministero riguardante il problema del personale, compresa la regolarizzazione del precariato per gli occupati a tempo determinato con la Toremar, ancor prima del trasferimento alla Regione stessa. L’accordo stipulato dai sindacati con Tirrenia nel gennaio 2007, espressione di una comune volontà di rilancio della competitività aziendale attraverso gli strumenti della produttività interna e degli investimenti, costituirà la base su cui costruire una piattaforma di accordo che dovrà però trovare la degna collocazione già nel contratto di servizio in sede di bando di gara, unica via affinché le attuali garanzie dei lavoratori marittimi possano un domani trovare un riscontro. Per quanto concerne invece le garanzie sul servizio, gli aspetti da curare in via preventiva sono davvero molteplici: continuità territoriale, sicurezza nella navigazione e negli attacchi, prezzi, orari legati alle necessità del territorio con l’introduzione di corse notturne, mantenimento delle rotte attuali, agevolazioni tariffarie per i residenti, rinnovo della flotta nonché istituzione di una autorità di controllo dell’effettivo rispetto delle previsioni del contratto di servizio messo a bando, tutto ciò anche al fine di dare maggiori garanzie alle imprese ed ai residenti sui servizi essenziali ma economicamente meno redditizi per il gestore. Infine, una chiosa in merito all’asserita esclusione pregiudiziale della partecipazione della Regione Toscana dal capitale della Società, a voce dell’Assessore ai Trasporti ed Infrastrutture Riccardo Conti. Pur nella consapevolezza dei vincoli introdotti dal novellato D.L. 25 settembre 2009 n.135 in merito al controllo operativo del socio privato in una società a partecipazione mista pubblica e privata, si rileva come in Campania, nell’ambito dell’omologo trasferimento della Società Caremar alla Regione Campania, si sia sottolineata la volontà di costituzione proprio di una società mista pubblico-privata con la scelta di un socio privato e contestuale affidamento del servizio, da ricercare mediante gara unica ad evidenza pubblica europea. La Regione punterà in tale modo a garantire l’efficienza del servizio e dei costi ed a salvaguardare i livelli occupazionali. Lo Stato provvederà a trasferire per l’intera durata della convenzione la quota di rispettiva spettanza delle risorse finanziarie stanziate quale contributo di servizio pubblico, oltre a maggiori risorse da destinare all’ammodernamento della flotta, ammortizzatori sociali per gli eventuali esuberi di personale. Da parte della Regione ci sarebbe l’onere di integrare le risorse necessarie per far fronte alla criticità del settore del cabotaggio marittimo, utilizzando quota parte dei fondi Fas. Potrebbe questo essere un ulteriore fattivo modo per assicurare i servizi di collegamento marittimo tutelando al contempo un bene primario quale la tutela dell’occupazione.
Panasia Toremar Piombino