«Contatteremo il ministero per le Infrastrutture per verificare quali misure e risorse mettere in campo in questa fase di ultimi passaggi. Le grandi opere servono allo sviluppo, ma occorre verificare fino in fondo la tutela legittima di territori straordinari e unici. Nessuno vuole impedire la realizzazione dell’elettrodotto all’Elba. Si tratta di capire come realizzare il tutto al meglio. Tutte le istituzioni, i comitati, le associazioni ambientaliste chiedono, all’unanimità, una verifica e l’interramento di pochi km. L’impatto ambientale è evidente. Dobbiamo evitare situazioni di conflittualità che potrebbero ritardare i lavori». Erasmo D'Angelis Presidente della Commissione Ambiente della Regione riporta il parere unanime dei consiglieri regionali che coordina. Tutti convengono a questo punto sulla inderogabilità di una ulteriore modifica dell'originario progetto TERNA dell'elettrodotto San Giuseppe -Portoferraio. Il fine è quello che si eviti l'erezione dei 20 piloni sui quali i cavi dovrebbero correre per 6,8 dei 15,5 Km del percorso totale. Ma la determinazione dell'organismo regionale a riaprire un tavolo tecnico sull’elettrodotto all’Elba, magari sollecitando un intervento statale per la copertura dei costi aggravbati dall'interramento dei residui 6.8 km (dopo che di fatto il P.N.A.T. aveva fatto apportare modifiche del progetto originario con l'interramento di 8,7 Km di tracciato sul territorio di sua competenza) non trova fino ad ora una buona sponda in TERNA I distinguo sono emersi nell'audizione concessa dalla Commissione Ambiente: «Il nostro approccio - hanno dichiarato i rappresentanti della società - è quello della concertazione preventiva e l’abbiamo fatto. Il progetto ha superato questa fase. Abbiamo recepito e modificato tracciati e interventi rispondendo alle richieste di amministratori e cittadini, sia nella fase di concertazione che in quella autorizzativa. La tutela del territorio è obiettivo che anche noi perseguiamo.» Ma al circospetto inizio TERNA fa seguire considerazioni molto dure affermando che a nove anni di distanza dall'inizio delle trattative: " ..non è possibile per Terna rimettere sempre tutto in discussione, addirittura in piena fase di cantiere e spesso a fronte di argomenti strumentali, a motivo del fatto che le opere in questione sono state autorizzate dal ministero dello Sviluppo economico e dal ministero dell’Ambiente a seguito dei pareri favorevoli degli enti preposti, e dopo che i tracciati sono stati condivisi con Regione, Province e Comuni” . Come dire: "...care istituzioni e cari elbani abbiamo tenuto conto di tutte le osservazioni che avete sollevato in tempo utile, le autorizzazioni ce le avete concesse, i cantieri sono aperti, ora si va avanti".
Elettrodotto crinale