Nella migliore tradizione della commedia dell'arte abbiamo assistito, nei giorni scorsi, a una divertente farsa giocata su ruoli noti nelle questure, il poliziotto cattivo e il poliziotto buono. Il poliziotto cattivo non vuole farsi processare e dunque usa l'azzeccagarbugli di turno per allungare i processi a dismisura al fine di arrivare alla prescrizione (da lui successivamente venduta come assoluzione). In un paio di casi il gioco tuttavia non riesce, e il poliziotto cattivo è lì lì per essere condannato. Il poliziotto buono fa il bietolone, si impunta sul rispetto delle regole, parla di futuro e libertà, di bilanciamento dei poteri e di altre amenità che sono, ancora presumibilmente per poco se gli umani di scoglio e di terraferma non si danno in fretta una svegliata, i pilastri della costituzione repubblicana. Dopodichè in un paio d'orette si trova, come dice un loro amico, la quadra. Invece che la prescrizione breve sarà il processo breve. Il bietolone fa il contento perché ha dato il suo contributo, quell'altro è contento perché non verrà processato. In fin dei conti, come diceva la pubblicità del confetto Falqui, basta la parola. Il mitile ignoto Esimio bivalve Le replico con un motto ferajese assai noto e forse più datato del confetto lassativo di cui sopra e della sua "reclame" (una volta eravamo più francofili che anglofili linguisticamente) Orbene a Feraja c'era molti anni fa un tutore dell'ordine che era persona seria e zelantemente dedita al suo lavoro anche se per un incidente il suo visus era solo monoculare. Con autentica cattiveria (ma efficacia narrativa) una carogna si inventò la storia del vigile in questione che, avendo pizzicato un trasgressore che lo pregava di "chiudere un occhio" avrebbe replicato: "eh no che rimango al buio". Quanto sopra per rappresentarle la mia scarsissima disponibilità ad aperture di credito politico e democratico verso i più o meno bietoleschi soggetti ai quali fa riferimento. Tuttavia ... Tuttavia non si può negare che il Nunzio Filogamo della politica italiana negli ultimi tempi sia entrato più volte in polemica con il Buzzurro Principal della Banda Daffori che comanda 550 pifferi, né che ci sono diverse letture dell'ultimo incontro tra i due, visto che qualcuno afferma che si sarebbe andati molto vicini allo sputo e all'ombrellata (un po' come quando nel P.C.I. affermavamo c'era stato fosse stato un "franco scambio di idee"). Concediamo quindi al retorico "poliziotto buono e bietolone" il tempo necessario per una verifica, tanto "il morto è nella bara" e se egli si mostrerà accondiscendente verso l'ennesima mascalzonata, verso l'ennesimo insulto allo stato di diritto, verso la duecentesima legge "ad Al Tapponem", confezionata dal servile staff leguleistico beh, vorrà dire che si sarà rimangiato tutto il "cacio vinciuto" con lo svantaggio di trovarci con un quid d'incazzatura in più.
mitile cozza