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Il terzo (breve) allarme rosso su Pianosa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 08 novembre 2009

E’ durato poco più di 24 ore il terzo ”allarme rosso” su Pianosa dopo che, dal 1996, è parte del Parco Nazionale dell’ Arcipelago Toscano. Il primo era stato qualche anno fa quando l’Isola venne inclusa fra i beni dello Stato da mettere all’asta; il secondo all’inizio di quest’anno, quando il Sen. Lumia propose di riaprire il supercarcere; il terzo infine quando giovedì passato l’ipotesi venne nuovamente avanzata dal Ministro Alfano. Le strade di Pianosa sono dedicate agli eroi che hanno combattuto la mafia. Il suo supercarcere ha voluto dire molto nel contrastare questo male. Autorevoli dirigenti della Amministrazione penitenziaria mi dicevano, una decina di anni fa, come fra i mafiosi vi fosse il terrore di essere portati a Pianosa e come la minaccia di andare a Pianosa fosse stato un efficace mezzo per avere pentimenti ed informazioni. Comprensibile la posizione di esponenti politici, delle associazioni delle vittime della mafia e del Ministro della Giustizia di volere riaprire Pianosa al 41 bis, nel tentativo di dare un segnale forte nella lotta contro il crimine organizzato. Ma forse possiamo domandarci. E’ proprio necessario riaprire Pianosa? E’ proprio necessario creare uno scontro fra la lotta alla delinquenza organizzata e la difesa di un grande ed unico patrimonio di natura e di storia? Perché una cosa è certa. Le esigenze di un supercarcere sono in contrasto con quelle che caratterizzano un Parco Nazionale, un’area protetta da direttive europee e vincolata dal Ministero dei Beni Culturali. Stante le dichiarazioni del Ministro Matteoli, della Ministro Prestigiacomo- fermamente contrari alla riapertura- e dello stesso Ministro della Giustizia, l’ipotesi sembra rientrata e comunque verrà discussa nella Conferenza Stato-Regioni di giovedì prossimo. Diciamo che da un “allarme rosso” siamo passati ad un “allarme giallo”. Il Presidente Martini, nella sua decisa opposizione alla riapertura del supercarcere, è il portavoce non solo delle istituzioni del territorio (Comune di Campo, Provincia di Livorno, Parco Nazionale), ma anche del comune sentire dei cittadini elbani, delle forze politiche e sociali di destra e di sinistra, delle associazioni imprenditoriali e, penso proprio, anche di quelle decine di migliaia di turisti, centinaia di studenti, volontari, detenuti in semi libertà, forze dell’ordine, ricercatori e studiosi, che hanno visitato, o hanno lavorato a Pianosa e per Pianosa, da quando nel Giugno del 1998 venne restituita alla società civile.


Pianosa Paese

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