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Incendio assassino a La Pila - Tragedia sfiorata anche in mare - Franchini replica

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 01 settembre 2003

INCENDIO ASSASSINO A LA PILA Morire con le valige pronte e già caricate sull’auto, morire a pochi ore dal termine programmato di una vacanza all’Isola, col posto prenotato sul traghetto. Morire orribilmente con solo il proprio cane accanto, divorati dalle fiamme, nel quieto verde dell’isola trasformato in trappola ardente e spietata, diciotto anni, venticinque giorni e qualche ora dopo l’ultimo rogo assassino: quello che fece cinque morti dalla parte opposta della ampia valle. Laura Stuzz di Pergine Valsugana in Provincia di Trento è morta così a 45 anni, non molto distante dalla villetta dove aveva trascorso le sue vacanze in località Galea. Avevano visto, lei il compagno e la nipotina, le fiamme scoppiate in quel canneto presso l’aeroporto risalire il pendio, avanzare verso il gruppo di villette, si erano chiusi in casa in un primo tempo, poi però quando il calore è diventato intenso e sono scoppiati alcuni vetri delle finestre, li ha presi il panico e sono fuggiti, l’uomo e la bimba dalla parte giusta provocandosi solo lievi ustioni, la donna ed il cane in bocca al fuoco, che se non intossica e stordisce col fumo fa perdere i sensi asciugando l’ossigeno dall’aria e poi finisce con il suo calore. E li hanno trovati così i ragazzi della Protezione Civile: carbonizzati padrona e cane a cinque metri di distanza. Uno spettacolo agghiacciante anche per chi ne ha viste di brutte davanti al fuoco, uomini chew non si danno pace e che ci ripetono mangiandosi le mani, che se gli occupanti della villetta fossero usciti prima o a quel punto fossero rimasti in casa li avrebbero certo salvati da quella fine orribile, la villetta è rimasta infatti intatta. Abbiamo vissuto questa tragedia da lontano, vedendo solo il cielo dipinto di un rosso assurdo sopra di noi, assistendo alla ricaduta lenta delle ceneri spinte dal libeccio su Portoferraio. Ma ci siamo stati scaraventati in mezzo sentendo i singhiozzi di un volontario che avevamo chiamato sul cellulare proprio mentre si trovava davanti ai resti carbonizzati della donna, e riusciva solo a ripetere: “Bastardi … Bastardi …Bastardi .. una ragazza bruciata .. qui .. bastardi” un'offesa all’indirizzo di chi questa volta è riuscito ad uccidere col fuoco. Diverse ore dopo Gian Mario Gentini riusciva a raccontarci più dettagliatamente il suo incontro con la morte: "Eravamo corsi su io e un ragazzo della Forestale ed avevamo trovato la casa vuota, mi sono addentrato nel bruciato e me la sono improvvisamente trovata davanti riversa a terra con le braccia spalancate, quasi come stesse ancora chiedendo aiuto, , è stato veramente terribile. Ero solo, dovevo avvertire gli altri, sentivo da sotto qualcuno che chiamava quella donna e lei era lì davanti a me immobile e morta, sembrava un ramo secco, ero paralizzato, tu hai chiamato in quel momento" E ancora tempo dopo la macabra scoperta, il compagno della signora arsa viva, ricoverato in ospedale con la bambina, continuava a chiedere che cercassero Laura che chissà dove era finita. Sì ora dobbiamo dare le fredde note tecniche sull’incendio scoppiato partendo quasi contemporaneamente da tre inneschi posti in punti diversi poco dopo le 15 di Domenica 31 Agosto in un canneto prossimo alla zona aeroportuale di La Pila. L’assassino incendiario ha calcolato l’effetto devastante del forte vento da sud-ovest che spirava in quel momento, e che ha immediatamente alimentato le fiamme che hanno preso a risalire rapidissime la valle bruciando cespugliato e macchia mediterranea in direzione di Literno e poi verso il Baccile e la Galea, dove appunto è tragicamente terminata la vita della turista trentina. Sulle fiamme come al solito si sono portati con solerzia tutti: Corpo Forestale, Vigili del Fuoco, Protezione Civile altri volontari ed operai della Comunità Montana e della Provincia di Livorno. Hanno lavorato sulle fiamme dal cielo due elicotteri ed un Canadair. Ed una polemica su quello che giudicano un non immediato intervento dell’elicottero, sorge dai vicini di casa della signora deceduta, che se la sono vista brutta. Ma gli organizzatori delle operazioni, che abbiamo sentito in preda ad una infinita tristezza, rispondono che l’elicottero di stanza a La Pila è entrato invece in azione molto rapidamente, che inusitatamente veloci sono state le fiamme, un'opinione suffragata dai Vigili del Fuoco “.. il fatto è che con quel vento e quel secco solo così o molto peggio poteva andare ..”. Anzi, quasi per ironia della sorte, il comportamento dell’antincendio è stato, ci dicono, nell’occasione in cui si lamenta la perdita di una vita umana, tecnicamente ineccepibile, senza sbavature. Il fuoco è stato contenuto in appena cinque ettari, un niente in rapporto alle condizioni meteo, alla devastazione che avrebbero provocato le fiamme “scollando” dal Monumento. Cinque ettari che si è cominciato a bonificare e che per tutta la notte, resteranno sotto ossservazione metro per metro per evitare il rischio di riprese. E intanto iniziano a giungere le prime reazioni: durissima quella di Legambiente dell'arcipelago Toscano: "I terroristi del fuoco - esordisce la nota del Cigno Verde - che da anni distruggono l’ambiente elbano hanno compiuto il più imperdonabile dei delitti: hanno assassinato una giovane donna. Il criminale incendio che, approfittando di un fortissimo vento, questi bastardi assassini hanno appiccato in località La Pila, vicino all’aeroporto di Campo nell’Elba, si è esteso rapidamente ed ha imprigionato una famiglia che stava terminando la una tranquilla vacanza, la donna ha avuto tagliata la via di fuga ed è andata incontro ad una morte orribile ed insensata. Gli ecocidi nemici dell’ambiente elbano si sono oggi resi responsabili anche del più orrendo dei crimini, con il fuoco è stata spenta una vita umana. Non c’è odio o follia - termina la nota di Legambiente - che possa giustificare questa bestialità insensata. Gli assassini vanno assicurati alla giustizia, oggi più che mai chi sa parli, confessi e denunci chi si è reso responsabile di un assassinio, non si renda complice di un omicidio che non può essere rimosso dalla coscienza". Subito dopo da Egisto Gimelli del WWF ci arrivavano alcune foto dell'incendio e poche ma sentite sentite righe: Come wwf vogliamo considerarci in lutto e non vogliamo aggiungere una parola in più a quello che abbiamo detto per l'incendio di San Piero, solo qualche giorno fa. Anche lì solo per poco non ci furono vittime. A Castancoli infatti in una casa a dormire c'erano delle persone, una nostra socia e amica ci ha detto di averle svegliate lei nella notte col cellulare. I criminali incendiari dunque volevano vittime e oggi l'hanno avuta. Vogliamo ringraziare tutti coloro che sono intervenuti oggi alla Pila. anche i nostri volontari GAV WWF, che nessuno cita mai, ma che fanno sempre la loro parte. Grazie quindi a tutti, anche se non è bastato. Povera la nostra Isola. E poi era ancora Carlo Rizzoli per i Verdi dell'Arcipelago a far giungere in redazione una nota ugualmente stringata: ll criminale e doloso incendio incendio di domenica 31 AGOSTO , costato la vita ad una turista , solo per caso non ha avuto un bilancio più tragico . La piaga degli incendi dolosi è un altro aspetto di quella illegalità diffusa all' Elba emersa negli ultimi giorni , una illegalità che fa pensare di essere più in uno staterello di dittatori sudamericani modelllo anni ' 70 , che in pezzo della democratica Italia del 2003. C' è all' Elba un pericoloso deficit di legalità che va assolutamente colmato, c' è stata in questi anni una sottovalutazione dei criminali incendiari che hanno imperversato indisturbati fino alkla tragedia ambientale e omicida. Basta. Documenti che ci spingono ad una riflessione finale, necessaria perchè questa tragedia ci fa per la quarta volta apparire nelle cronache nazionali in sette giorni, sempre per comportamenti contro la legge, a suggello dell'agosto più nero nella storia di un isola bruciata dagli incendiari, tradita da politici disonesti, offesa da tutori della legge che si associavano per delinquere a "imprenditori" indegni, per non citare i fondati sospetti che alti funzionari dello stato abbiano fatto altrettanto per implementare le loro personali ricchezze. Negli scorsi giorni abbiamo combattuto lo scoramento di chi si sentiva offeso e disorientato da tutto ciò, contestando che in fondo quest'isola poteva salvarsi, proprio perchè tutta questa merda veniva a galla, e perchè c'erano giudici non vassalli dei poteri forti, Forze dell'Ordine straordinariamente efficienti e cittadini onesti più numerosi degli imbroglioni in divisa o giacca e cravatta. Chiediamo ai bravi tutori dell'ordine dell'Isola un ulteriore sforzo: prendete anche questi criminali, consegnateli alle patrie galere dove è giusto che stiano a meditare sull'enormità di quello che hanno fatto, riscattate, più presto che potete, anche su questo fronte, la dignità di quest'Isola. Sergio Rossi (Contributi e foto di A.Beneforti, C.Dotto, G.M.Gentini, E.Gimelli, E.Maestrini, U. Mazzantini. C.Rizzoli) SI RISCHIA ANCHE IN MARE: SETTE POLACCHI SALVATI DALLA GUARDIA COSTIERA Erano circa le 16.30 di domenica 31 agosto quando, rimbalzato dalla Capitaneria di Livorno via telefono, arrivava alla Sala Operativa della Guardia Costiera di Portoferraio una richiesta di aiuto lanciata via radio da una imbarcazione della società "Kiriakulis" che era stata noleggiata da sette persone di nazionalità polacca me che aveva preso il largo da Portoferraio nonostante le condizioni meteo fossero al limite del proibitivo. A bordo della barca in avaria c'era abbastanza sgomento e la totale incapacità di indirizzare i soccorsi, dalla barca non sapevano dire non solo dove era l'imbarcazione, ma neppure che rotta aveva fatto una volta uscita da Portoferraio, per quanto tempo avesse navigato. L'unica cosa che gli aspiranti naufraghi ripetevano era di trovarsi a dieci miglia circa dalla costa senza spiegare quale. Per facilitare poi la comunicazione, a bordo della barca in difficoltà c'era una sola persona che parlava inglese, non molto bene e per di più affetta da balbuzie. Una situazione che se non fosse stata terribilmente seria avrebbe mostrato dei lati comici. La Capitaneria faceva uscire la sua motovedetta CP 892 che prima puntava verso ovest pensando che i polacchi fossero diretti in Corsica, ma i marinai si rendevano conto che se così fosse stato sarebbe stato veramente difficoltoso raggiungere l'imbarcazione perchè in quel tratto di mare c'era un mare forza 6/7 capace di mettere in difficoltà anche la 892, tuttavia della barca che continuava a chiedere aiuto, in direzione ovest non si vedeva traccia. Si chiedeva a quel punto al natante in avaria di sparare un razzo rosso, la mossa funzionava e si scopriva che i polacchi si trovavano sulla congiungente Portoferraio - S.Vincenzo al traverso di Salivoli (cioè nella direzione opposta rispetto a quella in cui avevano indirizzato le ricerche. La Capitaneria Portoferraiese chiedeva al Traghetto Giraglia delle Moby Lines in navigazione tra Piombino e Portoferraio di abbandonare la sua rotta per convergere verso la barca in avaria in attesa che questa fosse raggiunta dalla 892, manovra prontamente eseguita dal traghetto che restava presso la barca pronta a dare assistenza, poi finalmente il mezzo militare si affiancava all'imbarcazione dei polacchi, che nel frattempo poteva comunicare in maniera un poco più intellegibile, ma solo perchè da Portoferraio ci si era messi in contatto con il Consolato Polacco un funzionario del quale si prestava a tradurre. Con molta pazienza ed altre ore di navigazione la motovedetta riusciva in ultimo, intorno a mezzanotte, a far guadagnare agli spaventatissimi diportisti nordici il Porto di Cavo. FRANCHINI REPLICA A BARBETTI SUI CINGHIALI E’ stupefacente l’ultima dichiarazione di Barbetti, sulla (a suo parere) mancata collaborazione della Provincia sull’abbattimento dei cinghiali. Purtroppo la Polizia Provinciale, che è l’unico corpo specializzato negli abbattimenti degli ungulati (funzione che ha svolto con notevolissimi risultati), avendo anche altri compiti da svolgere non può, specie nel periodo del culmine della stagione turistica, mantenere lo stesso livello di attività. Questo non significa che abbiamo abbassato la nostra attenzione, anzi, abbiamo inviato al Parco un piano per il controllo di questa specie che prevedeva la utilizzazione di tutti i mezzi efficaci allo scopo con trappolamenti, abbattimenti da parte degli Agenti Provinciali e con l’aiuto dei cacciatori che, complessivamente, hanno fornito un contributo importante con abbattimenti fuori e dentro i perimetri del parco. Il Commissario del Parco ha uno strano modo di esigere collaborazione istituzionale: prima fa un’accordicchio con i cacciatori escludendo la Provincia dalla discussione, ma assegnandole non concordati compiti, e successivamente abbandonandosi a qualche “dispettuccio” come con l’evasione della richiesta dell’Amministrazione Provinciale di trasferire alcuni capi trappolati in altra zona fuori dall’Elba. La Provincia ha intenzioni di stabilire collaborazioni serie, come quando (lo ammette Barbetti) il Parco aveva un presidente vero ed un consiglio direttivo. A tale scopo nella prima decade di settembre l’Amministrazione Provinciale convocherà una riunione con tutti i soggetti interessati, al fine di arrivare ad una drastica riduzione del numero degli ungulati presenti sul territorio insulare fino a quelle pochissime centinaia di capi che l’Elba può sopportare. Ciò farà la Provincia non escludendo l’uso di misure eccezionali, vista anche la natura emergenziale della situazione creatasi per le colture, le opere idrauliche, la stessa sicurezza della circolazione e delle persone. Misure che potrebbero sostanziarsi nell’utilizzo di metodi e soggetti diversi da quelli fino ad oggi impegnati, se palesemente questi non risultassero sufficienti allo scopo. Franco FRANCHINI


cp 892 di fianco capitaneria

cp 892 di fianco capitaneria

cp 892 plancia capitaneria

cp 892 plancia capitaneria

cinghiali 7

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Incendio Galea  recupero salma 1

Incendio Galea recupero salma 1

incendio galea 3 Vigne

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incendio galea 2 lontano

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incendio galea 4 retrocasa

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Incendio Galea 5 elicottero

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Incendio Galea 6 Mezzacosta

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incendio galea 7 auto

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