Come era prevedibile l'annuncio della riapertura del carcere duro a Pianosa ha provocato una serie di dichiarazioni e prese di posizione quasi unanimemente negative. Il sindaco campese Segnini, nell'evidente imbarazzo di dover far digerire ai suoi amministrati il ritorno al passato pianosino per mano del governo del quale porta le insegne, lamenta la "trasversalità" di una parte del PD favorevole alla riapertura del carcere, citando le posizioni espresse dal Senatore Lumia, ma la spaccatura più clamorosa la si registra a livello governativo, con due ministri "pesanti" come Matteoli e la Prestigiacomo che dichiarano la loro determinazione ad opposizione e Maroni che invece plaude all'iniziativa del collega Alfano. Per il resto dal Governatore della toscana Martini, al presidente del Parco Tozzi, dall'assessore regionale a Legambiente, all'ex Sottosegretario Franco Corleone e a Patrizio Gonnella della Associazione Antigone il rifiuto è totale. Altero Matteoli - Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti "Sono molto sorpreso dall'idea espressa dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che immagina di riaprire il carcere nell'Isola di Pianosa. Come politico toscano mi sono battuto a suo tempo con tutte le mie energie per la sua chiusura e, quindi, resto nettamente contrario ad una eventuale sua riapertura. Il collega Alfano, evidentemente, non conosce lo stato di abbandono in cui si trova la struttura che ospitava il carcere e, probabilmente, non sa quanto sia pesato in termini di costi alle casse statali tenerla aperta fino a qualche fa - aggiunge - mi batterò, pertanto, per evitare quello che mi sembra un marchiano errore". Stefania Prestigiacomo - Ministro dell'Ambiente "Pianosa come anche l'Asinara sono due gioielli della natura e vanno semmai valorizzate". "Le esigenze carcerarie non possono entrare in conflitto con quelle della tutela dell'ambiente. Ne parlerò con il ministro Alfano", ha detto ancora Presgigiacomo.Pianosa come l'Asinara (in Sardegna), hanno ospitato carceri e poi sono diventate parchi naturali. "Sono due gioielli della natura - ha sottolineato il ministro dell'Ambiente Prestigiacomo - due grandi risorse del nostro Paee recuperate alla pubblica fruizione e vanno semmai valorizzate". Claudio Martini Presidente della Regione Toscana «Non è accettabile venire a conoscenza delle idee del governo sul futuro del carcere di Pianosa dalle agenzie di stampa. Mi auguro che il ministro Alfano voglia rapidamente recuperare un corretto percorso istituzionale e di confronto con la Regione e con tutte le istituzioni del territorio interessate. Si tratterebbe di un'operazione che costringerebbe all'impiego di enormi risorse, vanificando, oltretutto, investimenti e scelte compiute in questi anni per valorizzare la vocazione dell'isola ad un turismo sostenibile e alla tutela della biodiversità. La lotta alla mafia è una priorità assoluta per il nostro paese; prendere la strada di decisioni costose e antieconomiche rischia di non essere di aiuto. Mario Tozzi Presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano: "Riaprire il supercarcere a Pianosa è una decisione senza senso. Criticabile da ogni punto di vista: sociale e ambientale. E' una scelta criticabile sul piano sociale perché sull'isola sono stati avviati progetti con cooperative di detenuti in regime di articolo 21, trasformando dunque il carcere speciale in struttura di reinserimento, e criticabile anche sotto il profilo ambientale perché riaprire il supercarcere significa fare infrastrutture e lavori che rischiano di deturpare uno dei pochi paradisi rimasti in una delle zone più belle d'Italia. Forse non tutti sanno che Pianosa, con la sua capacità di assorbimento di anidride carbonica, è una sorta di laboratorio naturale che verrebbe disperso con la riapertura del penitenziario. Ora mi aspetto che tutta la comunità elbana continui a esprimere la sua netta contrarietà all'ipotesi di riapertura del supercarcere così come aveva già fatto in passato. Lo avevo detto e lo ribadisco sono pronto a incatenarmi a Pianosa per dire no a questa follia. La riapertura del supercarcere rappresenterà un disastro economico, oltre che ambientale, per tutto l'arcipelago toscano. Sarà una scelta che inciderà pesantemente sui flussi turistici e recherà danni incalcolabili all'ambiente, perché per riaprire il penitenziario servono interventi di infrastrutturazione che deturperanno irrimediabilmente l'isola. Gianni Salvadori Assessore alle politiche sociali Regione Toscana Sarebbe anzitutto opportuno che su una scelta del genere il governo dialogasse maggiormente con le istituzioni locali anziché annunciare iniziative unilaterali. E questo anche alla luce del discorso complessivo che stiamo portando avanti con il Ministero della giustizia e che dovrebbe approdare alla firma di un patto per la riorganizzazione del sistema penitenziario toscano. Vanno Segnini - Sindaco di Campo nell'Elba "La scelta del ministro Alfano su Pianosa ci preoccupa profondamente e noi siamo nettamente contrari. Purtroppo questa idea di riportare il supercarcere a Pianosa è trasversale e trova consensi anche nel Pd. Noi comunque ci opporremo fermamente a questa riapertura. E' una scelta che cancella tutti gli sforzi per trasformare un gioiello come Pianosa, in un tesoro fruibile da tutti i turisti. Con il ritorno del carcere si perde un patrimonio ambientale e turistico e si danneggia fortemente la nostra economia". Umberto Mazzantini - Responsabile Isole Minori di Legambiente "Il governo passa come un rullo compressore sulle proteste elbane e su tutti i progetti di riqualificazione dell'isola di Pianosa. Questa scelta è una follia non solo ambientale ma anche economica. Il recupero funzionale di una struttura carceraria chiusa nel 1996, proprio per realizzare il Parco, avrebbe costi molto più alti dell'adattamento di un carcere in continente e perfino della sua realizzazione ex-novo. Mi auguro che si ricompatti in fetta il fronte che già impedì questa pazzia in anni recenti per impedirla di nuovo. Infine, Mazzantini ricorda come la scelta del Governo vada "contro le indicazioni europee, visto che Pianosa è una zona interamente protetta a terra e a mare". Franco Corleone, Ex Sottosegretario alla Giustizia dal 1996 al 2001. Significa dimenticare un pezzo di storia d'Italia, che permise di chiudere i carceri speciali di Pianosa e dell'Asinara.Oltretutto non sarà semplice e serviranno grossi investimenti. Ma soprattutto si distruggerà il Parco dell'Arcipelago toscano perché è impossibile farlo convivere con un carcere. Ciò che invece sarebbe possibile ed auspicabile sarebbe un percorso diverso, quello che potrebbe far convivere un gruppo di detenuti semiliberi con un progetto di turismo 'sostenibile'". Patrizio Gonnella, presidente di Antigone (Associazione per i diritti dei reclusi) Il carcere di Pianosa è stato chiuso solo dieci anni fa perché troppo caro da mantenere e per alcuni casi di maltrattamenti accaduti, all'interno dell'istituto sull'isola, per i quali la corte europea aveva condannato l'Italia. In un istituto di detenzione isolano, dice Gonnella, è più difficile, infatti, garantire il rispetto dei diritti dei detenuti. Anche la situazione del personale penitenziario è particolarmente gravosa, inumana quasi come quella dei detenuti. Per riaprire l'istituto di pena, inoltre serve una legge, un atto normativo uguale e contrario a quello che ne decise la chiusura nel '98. Per tenere in carcere i detenuti al 41 bis non serve creare delle cayenne. Si possono gestire i detenuti anche sulla terraferma purché ci sia un'organizzazione che non permetta legami con il territorio e sia a prova di legalità. Roberto Maroni Ministro della Giustizia "Non solo si è deciso riaprire il carcere di sicurezza di Pianosa, stiamo discutendo anche di riaprire il carcere dell'Asinara. L'Italia ha molte di queste strutture ed é un peccato lasciarle là. bisogna riaprirle e metterci dentro i mafiosi cattivi. Il termine stesso isolare significa mettere qualcuno su un'isola. e l'Italia ha molte strutture di questo tipo. Se non deve essere l'Asinara studieremo altre soluzioni".
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