Qualche sospetto era venuto ai gestori del Supermercato di Portoferraio, ma i riscontri non c’erano e accuse formali non potevano essere fatte. Tuttavia, varia merce quotidianamente veniva sottratta dagli scaffali e ogni volta nei momenti in cui veniva fatto l’inventario i conti non tornavano mai. Quando però i Carabinieri del Nucleo Operativo hanno eseguito la perquisizione domiciliare presso la casa della donna romena di 30 anni, addetta alle pulizie di alcuni supermercati di Portoferraio, hanno scoperto un sostanzioso bottino accumulato con pazienza nel tempo, denunciando quindi la donna per furto aggravato continuato. Tutto era iniziato da alcuni sospetti che erano venuti ai gestori di alcuni supermercati di Portoferraio, perché ogni volta, al termine degli inventari, della merce mancava sempre all’appello. Di tanto in tanto, si scopriva che erano spariti saponi, deodoranti, flaconi di shampoo, profumi, trucchi e cosmetici, pentole, capi di abbigliamento, cioccolate, film in dvd, occhiali e tanto altro, ma non si riusciva mai a capire chi fosse il misterioso ladro. Poteva essere qualunque persona, anche normali avventori, ma non lo si poteva dire con certezza ed era comunque difficile stabilirlo con prove sicure ed inconfutabili. I gestori, infatti, scoraggiati dal fatto che questi piccoli furti erano commessi sempre da ignoti, pensavano che non fosse nemmeno utile fare una denuncia ai Carabinieri. Tuttavia, nell’ambito di alcune perquisizioni effettuate dai militari del Nucleo Operativo Carabinieri di Portoferraio, in una casa del comune principale dell’Isola, i militari dell’Arma hanno rinvenuto circa 500 oggetti di diverso tipo, ancora tutti dotati di prezzo, etichette e sigilli, accatastati in varie parti dell’appartamenti o sistemati in buste e borse. Sono servite, infatti, due macchine in dotazione all’Arma dei Carabinieri per portare la refurtiva in caserma ed effettuare, una volta ricoperto l’intero pavimento di una stanza, il riconoscimento degli oggetti asportati dai Supermercati. Tutta la refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari, che hanno stabilito che la merce aveva un valore di circa 6.000 Euro. La donna è stata quindi denunciata in stato di libertà all’Autorità giudiziaria per furto aggravato continuato, considerando che era stata assunta nel 2008 e che quasi con cadenza giornaliera asportava dei prodotti che occultava e portava a casa a fine turno. Ora, le decisioni sulla sua sorte spetteranno ai magistrati del Tribunale di Livorno.
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