Dall’isolotto di Cerboli fino all’ecomostro di Procchio c’è molto probabilmente un filo sotterraneo che le Forze dell’Ordine e la Magistratura impegnate nelle indagini che vedono coinvolti i due Prefetti Pesce e Gallitto stanno cercando di far emergere in queste ore di interrogatori, perquisizioni e nuove acquisizioni di materiale. Nulla si sa di ufficiale dagli inquirenti, ma seguendo dall’esterno le operazioni ci sono dei punti fissi che ritornano puntuali e che ripetono gli stessi schemi. Ci sono due indagati eccellenti Giuseppe Pesce e Vincenzo Gallitto e c’è un progettista l’Ing. Uberto Coppetelli, il cui nome affiora ogni qualvolta si va a scavare dietro realizzazioni di opere edilizie di vaste proporzioni e in alcuni casi di dubbia legittimità. E’ ormai nota la storia di scatole cinesi che si aprivano in successione sull’isolotto di Cerboli e finivano off-shore sulll’isola di Man, ed è notizia del giugno scorso che il Consiglio di Stato ha bloccato la realizzazione del mega Hotel di Pontecchio nel Comune di Porto Azzurro, accogliendo un ricorso di Legambiente. Motivazione del blocco della concessione lo sconfinamento dell’opera entro i limiti perimetrali del Parco Nazionale. La società che avrebbe dovuto dar avvio ai lavori è una certa s.r.l “Il Pino” di Roma, progettista l’Ing. Coppetelli. A Procchio il progetto e la direzione dei lavori dell megacondominio ancora in fase di realizzazione nella zona blu, quella di massimo rischio di esondazione del corso d’acqua che la traversa, la cui ditta costruttrice è la Edilmare di Giusti di Pistoia, era stato affidato ancora a lui, Uberto Coppetelli. Altra vicenda al Cavo. Nei locali della ex-discoteca "Costa dei Barbari" era stato presentato un progetto per un complesso residenziale in cui erano previsti diversi appartamenti: ricompare il medesimo progettista. Anche a Rio nell’Elba Coppetelli lascia un segno, in particolare in località Le Venelle dove sorgono nuovi appartamenti. Questi sono soltanto alcuni tasselli di una vicenda ancora poco delineata, dove la notizia non è la storia di un progettista che fa progetti, ma è la storia di un ingegnere, fedele amico dell’ex-commissario prefettizio di Rio Marina Giuseppe Pesce, a sua volta amico del prefetto Vincenzo Gallitto. I tre adesso oltre che da fraterna amicizia risultano anche legati da tre avvisi di garanzia, segno che c’è un altissimo interesse degli inquirenti nelle attività dell’eccellente trio, al quale si aggiunge anche il nome del giudice della Procura di Livorno Germano Lamberti. Avvisi molto pesanti e non solo per il calibro dei personaggi, ma perché si ipotizza in essi il compimento di reati di estrema gravità, quali corruzione, abuso d’ufficio, abuso edilizio. E c’è pure chi pensa che la comprensione della complessiva vicenda degli indagati sia un elemento essenziale per dipanare la matassa delle tante storie immobiliari poco chiare che hanno interessato negli ultimi anni l’Isola. In pratica resta da capire se gli inquirenti pensano di trovarsi al cospetto di singoli, sia pur inquietanti, episodi o se si stia iniziando a scardinare un vero e proprio sistema-Elba, importato (sei indagati su sette sono continentali), ma da sradicare come una pianta parassitaria.
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