Il personale della Polizia di Stato di Portoferraio ha compiuto un’operazione che lo ha impegnato per una settimana, soprattutto nelle ore notturne, e che era anche volta a contrastare il fenomeno della caccia di frodo sul territorio dell’Elba. A seguito di tale attività, nella tarda serata di Giovedì 16 ottobre gli agenti in servizio di volante fermavano un sessanteseienne longonese abbigliato da cacciatore, mentre era alla guida di un veicolo a trazione integrale per le strade di Porto Azzurro. L’uomo palesava imbarazzo apparendo nervoso ed irrequieto, colto da tremore alle mani ed “evidenziando un atteggiamento complessivo – si legge in una nota della P.S. - il quale, in relazione a specifiche e concrete circostanze di tempo e di luogo non appariva giustificabile” A quel punto i poliziotti procedevano a perquisire il veicolo a bordo a bordo al quale trovavano una carabina calibro 222 Rem di proprietà dello stesso controllato, 22 cartucce inesplose e 9 esplose, un cannocchiale a visione notturna con relativo illuminatore ad infrarossi ed un silenziatore di ferro occultato all’interno di due calzini. Nel suo report sull’accaduto la Polizia ricorda, a sottolineare la gravità dell’infrazione contestata, la illegalità dell’uso di fucile munito di silenziatore poiché il dispositivo modifica le potenzialità offensive dell’arma, così come il visore ad infrarossi, rilevando inoltre che l’arma (sottoposta a sequestro penale con le strumentazioni aggiuntive ed il munizionamento) era stata inoltre usata per la caccia al cinghiale in giorno di silenzio venatorio. A seguito dei diversi reati compiuti violando le normative delle armi e della caccia, l’uomo veniva denunciato in regime di libertà all’Autorità Giudiziaria. Rischia fino a tre anni di reclusione, un’ammenda fino a 3.000 euro e la sospensione della licenza di caccia per tre anni.
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