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Controcopertina: 208 milioni della Regione a sostegno di territori costieri ed isole

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 17 ottobre 2009

La Toscana del mare conta più opportunità o più criticità? Se ne è parlato nel pomeriggio ad una tavola rotonda al Festival della Creatività, promosso dalla Regione e in corso alla Fortezza da Basso di Firenze. E di creativo, nelle politiche del mare toscane degli ultimi anni, c'è sicuramente la Consulta del mare, che si è insediata il 24 ottobre di un anno fa, e l'Agenda del mare: due strumenti, come ha spiegato l'assessore regionale Giuseppe Bertolucci, pensati per accordare i suoni di Regione e istituzioni locali e promuovere insieme la valorizzazione delle diverse vocazioni dei territori costieri e delle isole. Ma come sta l'economia della costa? “Si tratta di realtà ricche di potenzialità e di eccellenze – risponde Bertolucci - ; Basta pensare alla portualità e all’interportualità, ai corridoi infrastrutturali, ai settori produttivi della nautica e cantieristica, del turismo, della pesca e dell’acquacoltura. E poi ancora alle risorse naturalistiche e ambientali, al patrimonio culturale e ai centri di ricerca e innovazione”. “ Ci sono componenti virtuose, come i porti, il turismo e la nautica – prosegue - ma anche criticità che sono la conseguenza di fasi difficili attraversate in passato e che spiegano un più basso Pil pro capite e un più basso tasso di occupazione rispetto al resto della Toscana”. “Nonostante che, almeno in teoria, - sottolinea l'assessore - la presenza del mare offra opportunità maggiori proprio perché sulla costa e sulle isole c’è lo spazio per specifiche attività legate al mare oltre a quelle che si possono fare all'interno”. “E da qui – rilancia - occorre ripartire: anche perché in Toscana l'economia del mare ha grandi potenzialità e può far da volano ad un indotto che non è solo sulla costa”. Settantamila posti di lavoro in meno Bastano pochi numeri per spiegare le difficoltà attuali. In Toscana ogni cento persone 48 lavorano: sulla costa solo 41 e nell’interno 50. Per pareggiare i conti servirebbero settantamila posti di lavoro in più. La costa è inoltre un’area prevalentemente terziaria, fatta di servizi alle persone e servizi pubblici, commercio e ovviamente di trasporti, con l'industria che conta aziende spesso di grandi dimensioni ma che alla fine pesa di meno. “Anche se, va detto, - rileva Bertolucci - che dal Duemila la costa è cresciuta di più del resto della Toscana ed alcune posizioni sono state riguadagnate”. 208 milioni per la costa e le isole Sulla costa e l'economia del mare la Regione vuole comunque continuare ad investire. Tanti sono gli interventi programmati nell'Agenda del mare e “tra il 2008 e il 2010 – ricorda sempre Bertolucci - le risorse destinate ai territori costieri ammontano complessivamente ad oltre 208 milioni, di cui oltre 110 messi dalla Regione”. L'accesso al credito E la crisi e le banche?“La crisi mondiale è l'imprescindibile punto di riferimento non solo per una corretta analisi del presente ma anche per impostare concrete ed efficaci politiche per lo sviluppo sostenibile futuro. Il percorso della crescita può riprendere solo se rimangono vivi i soggetti che sono in grado di aggredire la nuova ed attesa fase espansiva dell’economia mondiale. Non solo le aziende leader di questo o quel settore, ma anche le cento e mille aziende che sono esse stesse il fulcro dell’indotto di ogni comparto produttivo: per professionalità, esperienza e capacità”. “ Quello che non deve accadere è che muoiano le aziende più attive ed efficienti. Per questo la Regione si è impegnata mettendo a disposizione attraverso Fidi Toscana 60 milioni di euro per garantire prestiti alle imprese. Ma di questa sopravvivenza molto dipende dalle risposte, più o meno positive, più o meno coraggiose, che potranno venire del sistema bancario. Risposte fino ad oggi deludenti”.


costa piombino

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