Questi i preziosi diari di Claudio Agostini che vengono dal Burkina Faso. Li abbiamo po' "purgati". Intanto lancia un appello per dare a gente davvero in crisi un'ambulanza. Cerchiamola anche qui all'Elba...potrebbe accadere che qualcuno dismette un mezzo e lo vuole passare al Burkina... Su suo suggerimento, ho preso ciò che mi pareva più stimolante dai suoi diari. Claudio è un insegnante i pensione e ha scritto di getto quello che combina nella sia missione volontaria. Cerca di dare impressioni a pelle e con tono talvolta sarcastico, volutamente, e riesce a farci capire il clima reale di laggiù, tra bellezze naturali, gente stupenda e miseria profonda. Lui ama sorridere di fronte alla vita ardua...meglio sorridere certo, dà più forza per andare avanti. Claudio è chiamato a svolgere la sua missione con lo scopo ufficiale di fare dei corsi di formazione e di italiano. I primi rivolti al personale dirigente che già parla un italiano decente e sono a carattere più culturale, i secondi per gli altri membri e/o personale operativo, più di tipo grammaticale. Ecco stralci dell'ottavo diario (vedere il sito http://www.circolopertinielba.org/shalom/091003.htm) un invito a leggere anche gli altri. Non capita di frequente vedere con gli occhi di un altro ciò che avviene in Africa. Oggi. 10/10/2009 – LE CASE ACCOGLIENZA – Con Sabine dietro in moto vado a visitare due case accoglienza per ragazzi di strada. Si tratta di strutture per i tanti giovani, a volte bambini, che circostanze avverse (da abbandoni a semi tali, da famiglie disastrate o sovrabbondanti) condannano a cavarsela con ogni mezzo possibile … nella strada letteralmente. Nessuno sa con esattezza quanti possano essere ma in una città di un milione e mezzo di abitanti non possono essere meno di qualche decina di migliaia. La prima casa accoglienza la sta costruendo Shalom a poche minuti di distanza nel quartiere di Tanghin. Mancano ancora dei completamenti e si evidenziano dei problemi di scarsezza di spazio a cui bisognerà dare soluzione in qualche modo, ma l’iniziativa resta degnissima, in tutta la sua validità. Passiamo ad altro, il progetto. Il paese natale di Steve, Komin Yanga, è un comune rurale di circa 40.000 anime (s)perduto nel nulla. Hanno in tutto tre infermieri ed altrettanti assistenti socio-sanitari. Il posto più vicino (si fa per dire) con un medico è a 50 km di pista sterrata e chi ha davvero bisogno …deve arrangiarsi ovvero carri, biciclette, motorini … qualcuno più fortunato un auto d’occasione. Immaginate una donna che deve partorire od un bimbo con un attacco di malaria ….! Questa gente ha bisogno di una ambulanza. Ora visto che collaboro con la Misericordia posso pensare che una ambulanza dismessa (per qua una manna comunque sia !) ci sta di trovarla. Rimane il problema di raggranellare un po’ di soldini per il trasporto via container: ci sto pensando valutando possibilità, modalità e costi. Vi farò sapere … intanto pensiamoci.
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