Cari lettori questa mattina ci siamo alzati “con il piede giusto”, più allegri, perché ieri sera, insieme alle storie di ordinaria follia che ci propone questo paese (e intendete paese nella accezione che preferite), sempre più marginale, sempre povero di spirito prima che di danaro e sempre chiuso e sputtanato dal suo tragico vecchiume, abbiamo colto, come un fiorellino sbocciato tra le cacche, una storia minima e struggente che vi raccontiamo. Bene, qualche giorno fa in una scuola elbana si commemoravano i soldati caduti in Afghanistan con lo stabilito minuto di silenzio, quando due bambini di punto in bianco hanno iniziato a cantare insieme “Girotondo” di Fabrizio DeAndré, una canzone dalla altissima poetica pacifista anche se sviluppata su una musica bambinesca, quella per intenderci che il grande Fabrizio interpretava insieme ad un coro di voci infantili e che inizia “Se verrà la guerra marcondirondero …”, e la cantavano tutta, nel silenzio rispettoso dei loro compagni ed in quello sbalordito dell’insegnante. Quando ai due bimbi veniva chiesto perché avevano cantato quella canzone la risposta che giungeva era: “… perché l’abbiamo imparata al Campo Solare” Nonostante la Gelmini e zone collegate in questa povera Italia ci sono ancora educatori che riescono a trasmettere valori, evidentemente il tentativo di fare dei nostri figli e nipoti dei consumistici polli di batteria asserviti al mercato, attraverso il Moloch televisivo, non passa sempre, c’è ancora chi nonostante tutto, lavora per farne dei cittadini liberi, intelligenti e dotati di senso critico. Possiamo sempre sperare che ci salvino i bambini. Una nota strettamente autobiografica e un po’ comica: da sempre noi parliamo nel sonno ma stanotte i nostri congiunti ci hanno sentito cantare alla meno peggio ma distintamente: “Oh freedom!” una stupenda canzone di lotta del movimento antirazzista e pacifista degli anni 60, secondo noi quei bimbi c’entravano e come.
colomba della pace