In vista della scadenza per la presentazione di osservazioni al regolamento urbanistico adottato dal Comune di Rio Marina mi sono auto-costretto a cercare di capirci qualcosa. Devo dire che fra quelli che ho visto questo non è dei più complessi e permette quindi una analisi abbastanza semplice delle previsioni. Proprio grazie alla sufficiente chiarezza saltano all'occhio una bella serie di contraddizioni. Non voglio tediarvi con proteste NIMBY (Not In My Back Yard) ma cercherò brevemente di astrarre, dal mio caso concreto, un ragionamento generale. La mia famiglia è proprietaria da generazioni di quello che le norme del piano rappresentano come "Paesaggio agricolo tradizionale relittuale .." riconosciuto come "risorsa essenziale ed obiettivo strategico di conservazione" anche perché interno alla ZPS Elba orientale (Zona di Protezione Speciale) nonché al sito Natura 2000 e al Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Evviva! Tutto ciò mi riempie d'orgoglio e mi fa capire quanto le fatiche del nonno e di chi oggi continua imperterrito a coltivare il fondo lavorando 18 ore al giorno (che non sono io!) siano ripagate dalle istituzioni che concentrano tutte queste attenzioni, vincoli e tutele che io non posso non apprezzare (anche se poi per aprire una finestrella dovrò penare un paio d'anni!). Posso dormire sonni tranquilli: i cavoli resteranno cavoli e le vigne non le tocca nessuno! Non vedrò più spuntare come funghi strade, ponticelli, parcheggi! Approfondisco un po' la ricerca e ... zac! Eccola là la sorpresa! Riqualificazione del campeggio e riqualificazione dell'area di sosta per camper! Ebbene si, è previsto l'ampliamento di un campeggio a discapito del suolo agricolo "relittuale", risorsa essenziale e obiettivo strategico di conservazione, ma senza aumento delle piazzole ... solo un ettaro in più ma il 12 agosto mi raccomando ... non accettate neanche una tenda in più che altrimenti contravvenite al regolamento urbanistico! Ed è previsto pure l'ampliamento di un'area di sosta per camper a scapito del "bosco a prevalenza di leccio" e della "macchia alta" in pieno contrasto con la legge forestale regionale (la 39 del 2000) che lo definisce "bene di rilevante interesse pubblico e ne persegue la conservazione e la valorizzazione in relazione alle sue funzioni ambientali, paesaggistiche, sociali, produttive e culturali". Il nostro caso particolare non è, purtroppo, che la punta di un iceberg che il piano rappresenta. Un piano che, adottato a luglio 2009, tiene conto solo in parte del rischio idraulico che si è manifestato con tutta evidenza a settembre 2009, un piano che risolve la depurazione solo per quanto è necessario a permettere la costruzione di 34.345 mc di cemento solo a Cavo, un piano che riconosce lui stesso il netto peggioramento delle emissioni che si produrranno una volta attuato. Un piano della "crescita", dell'aumento del numero dei turisti, dell'aumento delle infrastrutture. L'amministrazione dirà che è un piano "del fare", dello sviluppo sostenibile, della mitigazione, della perequazione, della valutazione. Ma il "Paesaggio agricolo tradizionale relittuale" sta ben così com'è e si deve solo essere felici che, nonostante la parvenza di un relitto, ci sia ancora! Non c'è mitigazione che tenga, perequazione possibile, valutazione ammissibile! Viene da pensare che un sano e felice inviluppo sia ciò di cui l’Elba ha bisogno! Osservate gente, osservate … restano solo un paio di giorni. p.s. spero che qualcuno abbia avuto più tempo di me per “osservare” il regolamento urbanistico complessivamente.
rio marina panorama