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A Sciambere degli effetti collaterali

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 27 settembre 2009

Si è visto passare sulla TV pubblica un servizio sulla festa del PdL milanese, quella nella quale l'ex-deputato assenteista europeo Brunetta già aveva dato l'altro ieri il meglio di sé, dicendo finemente che a noi sinistra di merda lui ci fa il mazzo. L'attenzione era dedicata in particolare all'intervento di Gianfranco Fini che, rilanciando la sua proposta della cittadinanza ai migranti dopo cinque anni di permanenza in Italia, ha provocato l'immediata reazione di uno dei più fidi valletti del capataz: Fabrizio Cicchitto, che da buon ex-socialista libertario (nostra patria è il mondo intero …) ha rilanciato: 5 no, almeno 10 (e perchè non leghisticamente 25?). Non ci pare che si sia accennato, nello slinguazzante report, ad uno scontro tra le componenti ex-AN ed ex-F.I. che si è verificato alla festa e di cui abbiamo letto sul "comunista" Corriere della Sera. La disputa tra le due ali dell’azienda politica di berlusconi verteva, se abbiamo capito bene, su un’altissima questione ideologica diversa da quelle sollevate nel dibattito: si trattava nientemeno che dei banchini per la distribuzione dei gadget occupati a maggioranza dagli ex-aennini ma con una presenza di ex-forzisti da costoro mal tollerata. Insomma dai “fatti una camomilla ..” “fattene dieci tu” verbali, lo scontro si è fatto più feroce, tanto che perfino il ministro Ignazio Mefistofele La Russa, intervenuto per sedare gli animi, ha contribuito al casino stioccando una zampicata (“assestando un calcione” per gli italiani) guerresca ad un incolpevole banchino forzista, mentre un assessore provinciale ex-azzurro, tal Del Nero, dopo essere stato accusato di essere addirittura “antifascista” (termine evidentemente carico di valenza offensiva in quel cavalleresco confronto) si è visto e soprattutto sentito pure recapitare una democratica “patta nel muso”; diciamo, per rimanere in tema, un saluto romano applicato alla zona labiale. E’ triste cari lettori che chi siede solennemente assieme sui banchi del governo si riduca a prendersi a manate in litigi da bettola per i banchini festaioli, ma è un effetto collaterale della democrazia: la maggioranza degli italiani l’ha voluti, ora se li puppi. Però sarebbe più giusto se sulla scheda elettorale (come sul “bugiardino” delle medicine) ci fossero le corrette avvertenze su quei possibili effetti collaterali, tipo: in caso di sovraddosaggio o prolungato uso del voto a berlusconi possono insorgere complicanze quali squadrismo compulsivo, farneticazioni governative, morte della libertà di stampa e calci ministeriali ai banchini.


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