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Controcopertina: Isole vendonsi

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 27 agosto 2003

Il viaggio in elicottero a Pianosa di un Consulente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, di un Collaboratore del Ministro dell’Ambiente e di due imprenditori ha sollevato molte perplessità, molti hanno legato questa vicenda al cosiddetto Decreto Tremonti che mette sul mercato molti beni storici. LEGAMBIENTE denunciò il pericolo di vendita di interi pezzi di Arcipelago già nel luglio 2003 Goletta Verde denunciò il pericolo con un blitz a Pianosa e la consegna simbolica della bandiera nera dei pirati al Ministro Tremonti, nel dicembre del 2002, nell’ambito della manifestazione nazionale contro il decreto Tremonti, pubblicammo la lista dei beni in vendita che riportiamo quì sotto. Ecco i beni dell’Arcipelago Toscano contenuti nel decreto Tremonti del 19/07/2002. Campo nell’Elba: Pianosa, P.za Scuola Euro 104.768; Pianosa Isola Euro 8.231.753; alcuni stabili sono in concessione al Parco ed alle forze dell’Ordine, altri al Comune (che rivendica gli usi civici su tutta l’isola) il resto è di proprietà del Demanio che non ha mai nascosto di volerlo mettere sul mercato Portoferraio: Spiaggia dell’Ottone Euro 4.970; Calata Buccari 4/5 Euro 17.212; Via delle Conserve 2/4/6 Euro 238.347; Calata Mazzini 2/4/6/8/10/12 Euro 593.060; stabile in Via Elba 40 Euro 841.885; Calata Buccari 14/15/16/17/18/19/20/21/22/23 Euro 1.126.254; Albereto 3.387.536; Viale Manzoni Euro 10.963.200; Capo Stella Euro 33.675 (nell’Elenco è sotto Portoferraio, forse è Forte stella); Marciana: Punta Polveraia Euro 224.502; Porto Azzurro: Forte San Giacomo Euro 5.425.474. Nelle altre isole dell’Arcipelago: Gorgona Isola, Faro e Formiche di Grosseto, Faro della Capraia, Faro del Fenaio al Giglio. A Giannutri faro e due terreni (a Giannutri sono in vendita all’asta anche 16 ettari di terreni privati e 2 costruzioni che però rientrerebbero negli usi civici del Comune del Giglio) CHE COS’È LA PATRIMONIO SPA? La «Patrimonio dello Stato spa» è prevista dall’articolo 7 del decreto legge 63, con il compito di valorizzare, gestire ed alienare i beni patrimoniali dello Stato disponibili, indisponibili e demaniali. Le azioni di questa società possono essere trasferite «ad altre società di cui il ministro detenga direttamente l’intero capitale sociale». Il comma 10 dell’articolo prevede il trasferimento a privati dei beni così trasferiti. CHE COS’È LA INFRASTRUTTURE SPA? La «Infrastrutture spa» avrà sede a Roma e possibili sedi a Napoli e Milano. Il capitale iniziale è di un milione di euro. La società, attraverso finanziamenti concessi da banche e altri intermediari: a)finanzia sotto qualsiasi forma le infrastrutture e le grandi opere pubbliche; b)concede finanziamenti sotto qualsiasi forma finalizzati ad investimenti pe lo sviluppo economico. Concede garanzie per le medesime finalità. CHE RAPPORTO C’È TRA LE DUE SOCIETÀ? La «Patrimonio dello Stato spa» può trasferire beni dello Stato, sotto forma di azioni, alla «Infrastrutture spa», la quale a sua volta, può costituire società figlie anche con privati. La «Infrastrutture spa» può utilizzare le azioni conferite dalla prima società anche per ottenere prestiti o denaro attraverso la vendita dei beni che potrebbero esserle alienati dalla «Patrimonio spa». Potrebbe anche accadere che un immobile sede di uffici pubblici, confluito in una delle due società, debba corrispondergli i canoni di mercato. Con un notevole aumento della spesa a carico dello Stato. CHE COS’È LA FINANZA CREATIVA? Con questo termine il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che valuta il patrimonio dello Stato poco meno di 500 miliardi di euro, prevede una valorizzazione dello stesso - attraverso le due società di cui sopra - pari ad un valore di mercato di 2mila miliardi di Euro. Una forma di finanza creativa è lo Swap: per esempio un debito a 10 anni può essere scambiato con un debito a 15 con interesse più alto o variabile. Operazione che può portare a una diminizuione del servizio sul debito o a una diminuzione del debito per anno migliorando la finanza pubblica. Le operazioni di «finanza creativa» che suscitano polemiche sono quelle che mettono a rischio il patrimonio oppure il futuro. CHE COS’È LA CARTOLARIZZAZIONE? È una delle forme di finanza creativa: se hai un flusso di reddito certo ma futuro puoi farti pagare in anticipo dalle banche (società veicolo) che emette dei titoli. Per esempio, il Tesoro si fa dare denaro fresco in cambio dei proventi futuri della Lottomatica, li spende oggi ma, ovviamente, non li avrà per le necessità future. Patrimonio certo è quello dei beni immobili di proprietà dello Stato posti a garanzia dei prestiti delle banche che consentono di far figurare come migliori i conti pubblici. PERCHÈ IL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO E AMBIENTALE È A RISCHIO? È a rischio perché essendo inserito nel patrimonio di una società commerciale vede accentuata inevitabilmente la destinazione commerciale e messa tra parentesi quando non ignorata la vocazione storica culturale e ambientale per la quale sono stati assoggettati ad una normativa particolare e ad un controllo di amministrazione ad hoc, come il ministero dei Beni culturali e il ministero dell’Ambiente, che dopo questo decreto vedono indebolita la loro capacità di indirizzo e controllo sull’uso e destinazione dei beni stessi.


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