Capiamo che la magra figura di Agresti che ha chiesto le dimissioni di Tozzi colpevole di non aver approvato un piano che dovevano approvare altri sia abbastanza imbarazzante, ma fa male a buttarla in caciara politica. Tanto per capirsi una volta per tutte: il Piano del Parco approvato da Tozzi è praticamente, con lievissimi aggiustamenti, quello licenziato dal Commissario del parco di centrodestra Ruggero Barbetti (oggi presidente della Comunità del parco), cosa c’entri con «le tesi di quell’ambientalismo ingessante che oggi fa una levata di scudi a difendere le sue scelte sopra la testa della gente del Giglio, di Giannutri, dell’Elba e di tutto l’arcipelago», è un mistero insondabile, anche perché Agresti questo lo sa bene, visto che gli è stato spiegato nell’incontro tra direttivo del parco e regione al quale ha partecipato qualche mese fa a Portoferraio. Per quanto riguarda la complicità politica tra l’ex presidente della Comunità del parco D’Errico e Tozzi che avrebbe portato al ritardo nell’approvazione, se solo Agresti conoscesse un minimo della realtà di quanto successo negli ultimi anni tra Comunità ed Ente parco, si renderebbe conto di aver detto una cosa completamente fuori dal mondo. Per quanto riguarda Legambiente, abbiamo detto per 5 anni di fila che l’elezione di D’Errico alla presidenza della Comunità (e del suo vice Fortunati, uomo di An e oggi del Pdl proprio come Agresti) era irregolare. Alla fine ci ha dato ragione anche il ministero dell’ambiente, ma Agresti era evidentemente distratto. Per il resto, nonostante la ricostruzione di Agresti che fa acqua da tutte le parti, il direttivo del parco ha fornito alla Comunità tutto l’aiuto necessario per far approvare il piano di sviluppo, mettendo a disposizione anche la direttrice del parco e distogliendola da alcuni suoi impegni già presi. Se i comuni, di centro-sinistra prima (ma non tutti) e di centro-destra oggi (ma non tutti) non ne sono stati capaci cosa c’entrano le dimissioni di Tozzi e l’integralismo ambientalista? Confermiamo: Agresti ha sbagliato mira e bersaglio e continua a farlo. Forse, per aggiustare la mira, dovrebbe cambiare i suoi informatori e fornitori di bersagli elbani. Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano Ecco cosa scriveva Agresti: “SE IO SBAGLIO MIRA, QUALCUN ALTRO FORSE HA SBAGLIATO LE SCELTE” Tante parole ma nessun rispetto degli impegni, non e’ che all’Elba e al Giglio i progetti di Tozzi li condivide solo Legambiente? “Tozzi dice di non aver dimenticato le promesse, e che la responsabilità della fase di stallo del Piano Pluriennale economico e sociale del Parco dell’Arcipelago ricade sulla Comunità del Parco: mostra di dimenticare, però, che, quando quelle promesse sono state fatte (inizio estate 2008) e fino a neanche due mesi fa, la Comunità del Parco era guidata dal “suo” amico D’Errico e composta da “suoi” colleghi di schieramento. Ruggero Barbetti guida una Comunità del Parco composta oggi come allora sulla base della democratica scelta degli elettori dell’Elba e del Giglio alla scorsa tornata elettorale di primavera, e giunge quindi ben dopo le certezze espresse da Tozzi sulla mancanza di problemi nella concertazione degli atti da parte del Direttivo capitanato da D’Errico, che avrebbe dovuto portare alla stesura definitiva del PPES per l’autunno 2008. Quando ci si prende un impegno, troppo facile fare scaricabarile aspettando che siano cambiate le carte in tavola. E Tozzi aveva preso un impegno nei confronti del Consiglio regionale sostenendo appunto che tutto il lavoro era condiviso, e che i tempi sarebbero stati brevi. Mi viene da pensare, ed ecco perché “ho osato” chiedere le dimissioni di Tozzi, che le tesi da lui sostenute e garantite non fossero e non siano condivise dalle popolazioni locali interessate e dalla Comunità di Parco che li rappresenta, un anno fa come oggi, anche a colori invertiti, ma che fossero piuttosto le tesi di quell’ambientalismo ingessante che oggi fa una levata di scudi a difendere le sue scelte sopra la testa della gente del Giglio, di Giannutri, dell’Elba e di tutto l’arcipelago. Levata di scudi in cui si erge la monumentale voce dell’ex deputato Moschini, protagonista della storia dei Parchi italiani, incredibilmente silenzioso però l’anno scorso, quando c’era da sollecitare D’Errico e i suoi compagni, per evitare di creare quel ritardo a cui oggi l’attuale Comunità del Parco e il suo Presidente Barbetti sono chiamati a porre rimedio. La mia speranza è che, al di là degli attacchi che ho ricevuto per il mio intervento, in cui la richiesta di dimissioni era senza dubbio provocatoria (anche perché neanche nei miei sogni migliori pensavo che l’affabile Tozzi le avrebbe realmente rassegnate), questo ritorno sull’argomento serva a sollecitare l’iter di quegli adempimenti del Piano del Parco, come il PPES, su cui il Presidente dell’Ente si era impegnato come garante, ottenendo così il voto favorevole del Consiglio regionale (compreso il mio), adempimenti senza i quali non può essere apportato quello sviluppo economico e sociale delle comunità dell’arcipelago che è tra le ragioni costitutive del Parco. Tozzi e Legambiente stiano tranquilli, mi rivolgo anche ai Comuni amministrati dal centro destra, solo che quelli, al contrario del Presidentissimo, non avevano preso impegni e speso la propria parola un anno e mezzo fa (anche perché sono stati eletti ben dopo).” Andrea Agresti Vicepresidente della Commissione regionale Territorio e Ambiente
mare albero panorama