Alle 10.20 di mercoledì 23 settembre, pochi attimi prima del schianto, i film di tre vite documentavano momenti sereni sulla stretta strada che scende da Colle Reciso a Lacona. Lungo la comunale compiva una salutare passeggiata il cinquantaseienne turista R.W. di nazionalità svizzera, mentre l’Ing. Bernard M. Geuber risaliva la ripida impennata alla guida del suo camper con il quale, doveva raggiungere i moli di Portoferraio per imbarcarsi e fare ritorno con la consorte a fine vacanza in Germania. Forse il più allegro di tutti era Roberto Giannini il diciannovenne portoferraiese che in sella alla sua Kawasaki Ninja 600 stava scendendo verso l’Hotel Capo Sud, dove aver prestato servizio per la stagione fino al giorno precedente e dove si recava per essere liquidato. I Carabinieri diranno poi come è andata nel dettaglio ma certo è che in qualche secondo i film di quelle vite si sono volti in tragedia. Questione forse di centimetri ed il motociclista urtava il braccio del pedone sul bordo destro della carreggiata l’urto deviava la moto verso il centro strada, quanto bastava a centrare la parte anteriore sinistra del camper che risaliva e proiettare il giovane in un pauroso volo: dieci metri oltre la carreggiata dopo aver rimbalzato sul parabrise del veicolo. La sala operativa del 118 spediva sul posto due ambulanze quella della Croce Verde di Portoferraio (con medico Dott. Michele Irolla a bordo) che avrebbe dovuto prendersi cura del motociclista e la Pubblica Assistenza di Capoliveri destinata a raccogliere il pedone sbalzato anch’egli fuoristrada, mentre le Forze dell’Ordine si affrettavano a chiudere al transito la strada per facilitare le operazioni. Il quadro complessivo era pesante, il ragazzo per quanto indossasse correttamente il casco integrale, era probabilmente deceduto immediatamente, nell’impatto col mezzo, per una somma di traumi interessanti le regioni craniche e toraco-addominali, per lui non valeva nessuna manovra rianimatoria, il pedone aveva riportato una frattura esposta e scomposta dell’omero del braccio destro, quello urtato dalla moto, una lesione piuttosto seria, per la quale doveva essere subito condotto in sala operatoria all’ospedale di Portoferraio, i tedeschi del camper per quanto illesi apparivano in stato di shock. E poco dopo il teatro della tragedia diventava quello del dolore dei genitori del ragazzo morto Enrico e Daniela che assistevano straziati al compiersi delle formalità di legge, la visita della del medico legale la Dottoressa Mele la rimozione della salma del figlio che veniva trasferita in attesa degli esami autoptici all’obitorio dell’ospedale portoferraiese. Ultimi a lasciare quel fatale tratto di strada i mezzi coinvolti (la moto ed il Camper) che il Magistrato incaricato ha fatto porre sotto temporaneo, a terra restava solo una striscia scura: il segno di un’ultima disperata ed inutile frenata.
incidente giannini 2009