«Non basta la siccità, che certamente c'è stata, e il vento che specie a settembre ha dato il suo contributo, a spiegare l'escalation di incendi che si è verificata in Toscana dalla seconda metà di agosto alla prima decade di settembre. In molti casi sono stati appurate azioni dolose. Ed è questo un dato fortemente preoccupante: anche perché soprattutto per questa azione sciagurata e criminale abbiamo perso 800 ettari di bosco, patrimonio della collettività, parte del polmone verde cui tutti attingiamo». Così il presidente della Regione Toscana Claudio Martini ha sintetizzato l'andamento della stagione 2009 sul fronte degli incendi. La stagione, che si è virtualmente chiusa nella sua fase più delicata con le piogge di questi giorni, ha registrato un dato complessivo di 557 incendi che hanno mandato in fumo 1.186 ettari di bosco: un numero che è lievitato fortemente nell'ultimo mese nel quale si sono registrati quasi metà dei roghi (246) per un interessamento di 827 ettari di boschi. «Dietro a molti di questi roghi – ha proseguito Martini - c'è stata la vile mano dei piromani. Per questo ho inviato una lettera al ministro degli Interni Roberto Maroni e ai prefetti della Toscana con la quale ho chiesto un intervento per rafforzare il sistema di controllo e di indagine in modo da perseguire meglio gli autori di questi atti che, in gran parte, restano impuniti. Vorrei evidenziare come in Toscana la presenza di normative fortemente stringenti ci permetta di escludere motivazioni collegate a possibili vantaggi derivanti dall'attività antincendio. Ma nonostante non vi siano possibili motivazioni economiche, la presenza ripetuta di questi episodi ci preoccupa e di fronte a questa occorre dunque un'azione più capillare per poter assicurare alla giustizia i colpevoli. La Regione, poi, continuerà a costituirsi parte civile nei confronti dei responsabili di azioni dolose. Faccio comunque appello a tutti i toscani a collaborare ancora più attivamente con tutte le forze antincendi sia avvisando della presenza dei primi focolai di incendio (per questo è disponibile sia il numero verde della sala operativa 800 425 425 che il 1515 del Corpo forestale o il 115 dei vigili del fuoco) sia per segnalare azioni o movimenti sospetti alle forze dell'ordine, in particolare al Corpo forestale: circa il 60% degli incendi è infatti di origine dolosa». Nel corso della conferenza stampa (cui ha partecipato anche l'assessore regionale alla protezione civile Marco Betti, il Comandante regionale del Corpo forestale dello Stato Fabrizio Bardanzellu, il direttore regionale dei vigili del fuoco Cosimo Pulito e il vicepresidente del coordinamento del volontariato toscano Francesco Puliti) il presidente Martini ha anc he voluto evidenziare come ogni momento di emergenza anche in questa fase delicata della stagione sia stato gestito con tempestività e efficienza dalla macchina antincendi regionale: «L'elevato grado di professionalità di tutti gli operatori e il coordinamento virtuoso di tutte le componenti antincendio, dal Corpo forestale ai Vigli del fuoco, dagli operatori degli enti locali ai volontari ha permesso ancora una volta di fronteggiare con tempestività ogni situazione di pericolo. Tra tutte le componenti mi piace evidenziare l'azione dei 3.200 volontari: si tratta di personale addestrato che offre in maniera del tutto gratuita la propria opera per la salvaguardia del nostro territorio. Gli incendi rappresentano ferite gravissime al nostro ambiente, ai suoi equilibri naturali, agli assetti idraulici, alla biodiversità: chi li difende, e lo fa anche in situazioni di rischio, è un amico non solo del bosco, ma del futuro di tutti noi». di Massimo Orlandi da Toscana Notizie Qualche riga di analisi particolare la merita la situazione dell'Elba che risulta, in controtendenza (una volta tanto positiva) rispetto al preoccupante quadro regionale e non solo perché anche sul fronte delle piccole isole i fuochi dolosi non si sono fatti desiderare. Perché dunque all'Elba e nell'Arcipelago gli incendi sono stati pochi e tutto sommato di entità complessiva "accettabile"? Non è accaduto certo per condizioni meteo favorevoli, l'estate è stata all'Elba secca pure più che altrove e non sono mancate le giornate ventose, quelle a maggior rischio. Sicuramente alla base dell'ottimo ci sono due elementi: - l'alta efficienza della "macchina antincendio" isolana sia per quanto attiene alla componente professionale che a quella del volontariato che ha prodotto La capacità di rispondere H/24 con estrema rapidità e competenza agli allarmi - il controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine, espresso negli ultimi anni sia in fase repressiva che in fase di prevenzione, attraverso una massiccia presenza nei possibili teatri (boschivi ed umani) dove i fenomeni incendiari possono trovare alimento. Ci piacerebbe individuare anche una terza componente del successo in una accresciuta sensibilità ambientale del territorio come radice di comportamenti più responsabili ed avvertiti, ma forse è ancora presto per avvertirla.
Incendio val di piano ridotta