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Il pentito a L’Espresso:«C''è una nave dei veleni affondata anche davanti a Livorno» L'anticipazione rimanda ad un altro episodio di cronaca che resta ancora da chiarire

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 18 settembre 2009

Secondo le anticipazioni di agenzia sull'ultimo numero dell’Espresso che pubblica le nuove rivelazioni del pentito della 'ndrangheta che ha fatto trovare il primo relitto, la 'ndrangheta, non avrebbe fatto colare a picco le vecchie carrette del mare piene di rifiuti tossici e radioattivi solo nelle poco sorvegliate e forse disponibili coste di Kenya, Somalia e Zaire (oggi Repubblica democratica del Congo), utilizzando capitani italiani ed europei ed equipaggi misti con tunisini, marocchini e albanesi. Secondo Fonti, «la maggior parte delle navi é stata fatta sparire sui fondali dei nostri mari» e non solo intorno alla Calabria «ma anche nel tratto davanti a La Spezia e al largo di Livorno, dove Natale Iamonte mi disse che aveva “sistemato” un carico di scorie tossiche di un'industria farmaceutica del Nord». Quindi il traffico era non solo internazionale ma riguardava anche altre regioni italiane ed anche il mare davanti alla costa livornese. Viene subito in mente lo strano episodio denunciato quest’estate da Legambiente Arcipelago toscano che riportò la segnalazione di un’imbarcazione ambientalista tedesca che scoprì una nave battente bandiera maltese intenta a scaricare in mare dei container in mare a 10 miglia a nord dell’Isola d’Elba, in una zona pochissimo frequentata dalle rotte marittime. Secondo il pentito «Era una procedura facile e abituale. Ho detto e ribadisco in totale tranquillità che sui fondali della Calabria ci sono circa 30 navi (….) Il mio filtro con il mondo della politica è stato, fin dal 1978, un agente del Sismi che si presentava con il nome Pino – si legge sull’Espresso - Mi indicava la quantità di scorie che dovevamo far sparire e mi chiedeva se avessimo la possibilità immediata di agire. Si partiva da 4 miliardi di vecchie lire per un carico, e si arrivava fino a un massimo di 30». Il pagamento veniva versato a Lugano, sul conto Whisky all'agenzia Aeroporto della banca Ubs, o in banche di Cipro, Malta, Vaduz e Singapore. La rivelazione sull’affondamento di un cargo carico di rifiuti tossici al largo delle coste livornesi solleverà probabilmente l’attenzione sulla vicenda del mondo politico e amministrativo toscano (che è stato molto tiepido sull’episodio denunciato dagli ambientalisti quest’estate), la cosa è preoccupante non solo perché anche la Toscana e la Liguria si ritrovano coinvolte in una sporca vicenda di ‘ndrangheta e traffico di veleni, ma anche perché la cosa sarebbe avvenuta all’interno di uno dei tratti di mare più trafficati del Mediterraneo e nel bel mezzo del Santuario internazionale dei mammiferi n marini Pelagos e probabilmente alle acque protette del parco nazionale dell’Arcipelago toscano e a quelle destinate a diventare Amp della Meloria.. L’Alto Tirreno ed il Mar Ligure potrebbero anche contenere altre brutte sorprese. da wwwgreenreport.it


mare bello

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