Di questi tempi sono in pochi schioccare la frusta per richiamare i parchi a fare e alla svelta le cose che gli competono. Ancor meno finora avevamo registrato interventi del genere al parco dell’Arcipelago. Anzi qui per la verità da tempo la frusta schiocca per rimettere in discussione tutto persino l’esistenza del parco e non parliamo dell’area marina che fa compagnia a quella della Meloria che giace da decenni. Ecco perché l’intervento del consigliere regionale del PDL (An) Agresti che chiede conto al presidente Tozzi del piano socio-economico che da un anno è in attesa di essere definito ci ha colpito. E ci ha colpito in particolare la motivazione; questo ritardo ingessa la comunità, ossia i comuni che vengono a mancare di indispensabili punti di riferimento. Difficile non convenire e non apprezzare –ripeto- specie di questi tempi tanta solerzia e così autorevole. Peccato che a questa premessa condivisibile segua –il veleno sta sempre nella coda- la richiesta a Tozzi di andarsene per lasciare ad altri –Barbetti- il posto. Se la richiesta di sloggiare per questo ritardo suscita qualche sospetto solo che si dia un’occhiata a quel che fa –anzi assolutamente non fa- il ministero dell’ambiente per rispettare la legge e non solo in mare per i parchi, il richiamo a Barbetti commissario a vita di quel parco in barba appunto alla legge come più pronunce a suo tempo stabilirono dando ragione ai ricorsi della regione, mette in luce il reale intento di questo intervento di Agresti. Dispiace perché i richiami e le critiche possono essere di grande aiuto ma solo quando non tradiscono palesemente le buone intenzioni. Che all’Arcipelago occorra un Barbetti tris è una trovata degna di segnalazione per la sua disinvoltura.
barbetti busto