Sabato 12 settembre si è concluso il presidio dei volontari che hanno controllato giornalmente il passaggio dei rapaci diurni in migrazione da nord verso i luoghi di svernamento africani. Il Campo Rapaci ELBA 2009 è stato organizzato da EBN Italia - lo "Lo Strillozzo" col patrocinio del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e con l’aiuto di 16 ornitologi specialisti provenienti da tutta Italia . Il lavoro di controllo è infatti impegnativo soprattutto per la corretta identificazione delle specie osservate a grande distanza: gli avvistamenti sono stati più numerosi nella prima settimana. Negli ultimi due giorni vi era stato un netto calo di passaggi, per colpa del persistente vento da nord che dirottava i rapaci su altre vie di attraversamento del canale Piombino-Elba. Il morale pertanto era piuttosto stanco ma, come spesso capita quando si fa birdwatching, non bisogna mai perdere la pazienza. Così alla fine è giunta la vera sorpresa. Un giovane Piviere tortolino (Charadrius morinellus) è apparso dalla stessa direzione di arrivo dei rapaci fermandosi tra l'erba bassa della sommità del Monte Serra, a pochi metri dai naturalisti rimasti senza parole. Il minuto trampoliere è noto per essere specie piuttosto confidente: di fatto ha pernottato in loco e si è trattenuto in prossimità dei ricercatori anche il giorno seguente, come a salutare la chiusura del Campo Rapaci. Questa specie nidifica nella Tundra del Grande nord europeo, localmente in qualche prateria sommitale in centro Europa e, saltuariamente, sulle Alpi. In Abruzzo vi è un piccolo nucleo di alcune coppie nidificanti in alta quota. A fine estate migra per svernare in nord Africa e in medio Oriente. Il suo piumaggio riproduttivo, particolarmente bello, presenta il ventre castano sempre più scuro fino a diventare nero ornato da una "collana" bianca brillante che spicca sul collo grigio. E' una specie particolarmente protetta, considerata "in pericolo in modo critico", e per questo meritevole di ogni forma di tutela possibile. All'Elba non risulta mai essere stato segnalato, perlomeno in epoca recente: la sua presenza è particolarmente interessante poichè, essendo la specie molto fedele ai siti di sosta durante le migrazioni, fa capire l'importanza della tutela delle praterie sommitali (antichi pascoli per pecore e mucche) dei monti Serra, Strega, Capannello e Cima del Monte, fortunatamente quasi tutte comprese nei confini del Parco Nazionale. Per tornare ai rapaci, i numeri totali (ancora da elaborare) sono risultati purtroppo più bassi rispetto alla media degli ultimi cinque anni di studio, sull'ordine comunque di diverse centinaia di rapaci che, nei quindici giorni di osservazioni, hanno sorvolato l'Elba in direzione della Corsica per raggiungere i quartieri di svernamento. Le specie maggiormente rappresentate sono state il Pecchiaiolo il Falco di palude e lo Sparviere. Il Falco pescatore, come al solito numeroso, conferma l'importanza di questa rotta per la migrazione della specie mentre l’avvistamento di Albanelle pallide, specie un tempo assai rare, conferma la provenienza orientale di molti migratori. Tra i “rapaci locali", di particolare interesse le continue osservazioni di Falco della regina, avvistati fino a tre insieme in caccia a falange. Questo misterioso falco ha rinviato il periodo di nidificazione a fine estate proprio per catturare al volo i passeriformi di passo diretti verso Sud, per poi andare anch’esso a svernare in Madagascar. Chissà che un giorno o l’altro, guardando meglio, non scopra qualche falesia interessante e scelga di riprodursi sulle nostre isole!
Uccelli piviere tortolino