Quella che è stata smantellata tra la serata di Lunedì 25 Agosto e l’alba del 26 sarebbe una vera e propria organizzazione che sfruttava la speranza di ragazze provenienti dall’est Europa di restare a lavorare nel nostro paese. Alle 17 circa di Martedì 26 Agosto con l'arrivo nella Caserma dei Carabinieri di Via Manganaro di una volante scortata da altre macchine che conduceva Paolo Costagli albergatore portoferraiese cinquantaquattrenne in stato di arresto, si è conclusa la fase più delicata di un'operazione iniziata più di ventiquattro ore prima e giunta al termine di più di tre settimane di indagini serrate condotte dai Carabinieri della Compagnia Elbana coadiuvati nelle ultime ore dagli agenti della Squadra Mobile di Livorno. Erano stati proprio gli agenti della Polizia di Stato in trasferta ad aver poco prima arrestato e chiuso nelle celle di sicurezza di Viale Manzoni a Portoferraio l'Ispettore superiore Paolo Bottari e ad aver notificato all'Agente Scelto di Ordinanza Claudio Marcon dell'Ufficio Stranieri del Commissariato di Portoferraio gli arresti domiciliari. E due altri poliziotti "elbani" finivano in manette dopo essere stati convocati in Questura a Livorno, il Dirigente del Commissariato Dott. Nicola D'Aniello ed Il Sovrintendente Angelo Gorgone. Arresti "pesanti" perché proposti direttamente dal P.M. Dott. Profeta e convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari. Arresti pesanti soprattutto per i capi di imputazione contestati ai cinque: Associazione a delinquere, Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, Estorsione, Falso ideologico, Omissione di atti d'ufficio, Abuso in atti d'ufficio, Corruzione e Concussione. Per i soli poliziotti poi si ravvisava anche la violazione dell'art. 319, l'aver mancato in concorso tra di loro al proprio dovere ottenendo in cambio delle prestazioni sessuali. Vittime dei cinque erano ragazze extracomunitarie immigrate clandestine che lavoravano al nero nell'esercizio del Costagli, considerato fino all'inchiesta una persona abbastanza rispettabile e tranquilla con soli due precedenti penali per bracconaggio. L'Albergatore proponeva alle ragazze di comprare i favori dei poliziotti (che non le avrebbero perseguite) con il versamento di somme in contanti e con elargizione dei loro favori sessuali a lui ed ai compari in divisa. Ma i poliziotti non si limitavano a chiudere gli occhi per le accondiscendenti, diventavano infatti estremamente solerti quando si trattava di togliere dai piedi chi non stava al gioco, o si pensava divenisse pericoloso. In tal caso le espulsioni arrivavano a tempo di record. Un particolare curioso, la "garçonniere" dove si tenevano gli incontri amorosi (si fa per dire) era il "Fantagino" un cabinato di 8 metri ormeggiato a pochi metri dalla spiaggia di Bagnaia. E le ripetute frequentazioni della barca erano state già notate da terra. Il natante come le abitazioni dei poliziotti arrestati e le attività del Costagli era stato oggetto di perquisizione nelle prime ore del blitz ed anche a bordo del Fantagino si erano trovati riscontri di quanto aveva denunciato la prima artefice dello sfarinarsi del castello messo su dall'allegra combriccola Era stata proprio una possibile vittima del poco onorevole sodalizio a rivolgersi ai Carabinieri, vuotando il sacco e facendo iniziare le indagini conclusesi con l'arresto dei cinque. Una ragazza tra le non poche invitata a pagare pegno per la sua speranza di una vita più decente nel nostro paese, per avere nientedimeno che il privilegio di stare tra noi e magari fare uno di quei lavori che nessuno di noi vuole più fare, e caduta nel meccanismo perverso che la pessima legge Fini-Bossi sull'immigrazione non è in grado di contrastare e di arginare. Il giochino andava avanti da un bel po' e i Carabinieri hanno trovato riscontro del suo ripetersi nel tempo, fino a lunedì, quando proprio nel corso del controllo delle attività dell'albergatore arrestato (che ci dicono già trasferito al Carcere delle Sughere di Livorno) si trovavano altre due ragazze extracomunitarie prive di permesso di soggiorno. Il Questore di Livorno ha dichiarato che per la Polizia di Stato questa di martedì 26 Agosto era una giornata triste, ma che si doveva leggere come positivo il fatto di aver scoperto ed allontanato "mele marce" dai tanti poliziotti che fanno il loro dovere. Alla stessa maniera dobbiamo pensare come positivo il fatto che da oggi quest'isola è un poco più socialmente credibile di ieri.
carabinieri arresto auto 1
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commissario d'aniello