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Le isole si propongono all'Ue come banco di prova

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 12 settembre 2009

Le piccole isole europee sono disponibili a diventare un laboratorio per sperimentare le nuove politiche di coesione dell'Unione. E in tal senso propongono all'Europa, agli Stati che la compongono e alle istituzioni locali una sorta di contratto per attuare da subito un'azione pilota, con la creazione di un fondo specifico. E' l'idea che scaturisce dalla Conferenza europea sulle isole minori che si è conclusa oggi a Portoferraio sull'isola d'Elba, un'iniziativa promossa dalla Regione insieme ai comuni toscani e all'associazione delle piccole isole d'Italia. “Le isole non vogliono politiche assistenziali ma interventi che valorizzino le loro peculiarità nel benessere di tutti – ha riassunto nelle conclusioni della due giorni l'assessore alle politiche del mare della Toscana, Giuseppe Bertolucci - La Regione in questo senso considera l'economia del mare, della costa e dell'arcipelago, nel suo complesso, come un aspetto peculiare ma da condividere all'interno di un comune progetto di sviluppo. E per questo privilegerà tutti quei progetti che tenderanno a valorizzare questa peculiarità in un'ottica regionale: destagionalizzando il turismo, ad esempio, oppure puntando sul risparmio energetico e le fonti rinnovabili”. Per due giorni si è parlato molto di pari opportunità all'Elba, che era poi lo sviluppo del dibattito iniziato l'anno scorso. “Le isole minori – ricorda l'assessore alle politiche del mare della Toscana, Giuseppe Bertolucci – hanno bisogno di essere riconosciute come territori con esigenze proprie, diverse dagli altri territori europei e diverse anche tra i vari bacini, dal Mediterraneo al mare del Nord e l'Atlantico”. “Dopo la pubblicazione lo scorso ottobre del libro verde sulla riforma delle polit iche di coesione, che come tutti i libri verdi contiene al momento solo spunti e proposte, si è avviata in tutta Europa un ampio percorso di riflessione – spiega l'assessore – Serve più Europa e più sussidiarietà. Molti chiedono un'accelerazione. Con il documento che abbiamo condiviso con la Federazione europea e l'associazione italiana delle isole minori, noi ci proponiamo adesso come banco di prova”. Prima ancora che siano operative le nuove politiche di coesione, che non sono più una dimensione solo socioeconomica ma anche territoriale (e qui sta la novità), nel senso che va perseguito uno sviluppo armonioso e le diversità vanno trasformate in ricchezza a vantaggio dello sviluppo sostenibile di tutti. Investire su rinnovabili, istruzione e sanità Nel documento finale della seconda edizione di “Insulae” le isole propongono di investire nell'efficienza energetica p er creare occupazione e risparmiare energia e di investire nelle energie pulite per rilanciare i settori come l'edilizia e l'industria automobilistica che inquina di meno. Chiedono più risorse per infrastrutture e collegamenti. In Finlandia, è stato ricordato, i traghetti sono gratuiti, pagati con la tassa annuale di circolazione. Chiedono anche investimenti in sanità, affinché le prestazioni offerte a chi vive su un'isola siano le stesse della terraferma, e investimenti sull'istruzione. In definitiva migliori politiche per una migliore qualità della vita. Con una sottolineatura che è parte della premessa: ovvero che non si può misurare solo con il Pil, ovvero con il prodotto interno lordo e il potere d'acquisto, il benessere e il tenore di vita di un territorio. E il Parlamento torna a discutere una legge per le isole Nel corso della seconda giornata delle conferenza europea elbana è ; intervenuto anche il senatore siciliano Antonio D'Alì, che ha annunciato la ripresa dei lavori del Parlamento su una legge per la valorizzazione delle isole minori, che potrebbe uscire dal Senato entro la fine dell'anno prossimo e dalla Camera per la fine della legislatura. “Aspettiamo la legge – risponde l'assessore Bertolucci - Nel frattempo ribadisco la necessità di un fondo unico per le isole minori, che faccia riferimento non ad un singolo ministero ma, per l'intersettorialità delle politiche da mettere in campo per superare i limiti attuali delle isole e che sono politiche di servizi, direttamente alla presidenza del Consiglio dei ministri. Un parere che non è solo mio, ma comune a tutta la Conferenza delle Regioni”.


Capraia Punta dello Zenobito

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