Torna indietro

A Sciambere della telefanata

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 09 settembre 2009

I lettori si saranno fatti una convinzione, che chi dirige indegnamente questo giornale (e di norma cura la stesura di questa rubrica) consideri berlusconi come la peggiore disgrazia capitata all’Italia nell’ultimo cinquantennio. Non è così, per il principio di Totaro mutuato dall’anonimo anarchico “senza servi padroni non ce n’è” il peggio che ci è capitato non è berlusconi ma i suoi più o meno sinceri innamorati, valletti, famigli, scendiletto, reggicoda, svuotacanteri, musici, ballerine (nani no, basta lui) della sua corte. Uno dei meglio pezzi di bottega è Gasparri, quello col labbro penciolo e l’occhio vispo da boga, già scudiero di Fini e ora in pianta stabile accucciato e festevole ai pie’ di Silvio, che l’altro giorno a chi gli chiedeva: “Cosa succederà se la Corte Costituzionale, boccia il lodo Alfano e Berlusconi torna processabile” ha dato la geniale risposta: “Troveremo un cavillo!” Un parlamentare, un ministro della Repubblica con grande senso delle istituzioni si appresterebbe a cercare un eventuale cavillo, pur di inficiare un solenne pronunciamento dell’organo di massima garanzia della legalità repubblicana, in virtù della difesa delle adorate chiappette del nuovo suo principale. E a proposito di grandi e piccoli simili deliri ci viene in mente un episodio che ebbe per protagonista il compianto Pagnini che in consiglio comunale, di fronte ad una contestazione di legittimità “ma così non si pole fare!” di un atto che la giunta intendeva assumere, rispose fiero: “ E se una cosa non si pole fare, noi co’ una telefanata a Roma la potemo fa’ polere!”. Ma almeno Pagnini era simpatico.


telefono  epoca

telefono epoca