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Un altro duro colpo inferto dalle Fiamme Gialle elbane ai bracconieri del mare

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 09 settembre 2009

Prosegue senza sosta l’attività repressiva delle Fiamme Gialle del Reparto Operativo Aeronavale toscano contro la pesca a strascico illegale, attuata dagli equipaggi di alcuni motopescherecci delle diverse marinerie mediante condotte scorrette, come lo strascico sottocosta e/o mediante attrezzature vietate, ovvero in zone di mare destinate a riserva per il ripopolamento delle specie ittiche. L’ultimo intervento di contrasto a tale fenomeno è stato portato a termine nelle scorse settimane dai finanzieri della Sezione Operativa Navale di Portoferraio, che, a seguito di specifica attività info-investigativa, sono intervenuti nelle acque di golfo di Baratti (LI). L’intervento repressivo delle Fiamme Gialle imbarcate sulla vedetta “V.2009” e supportate a terra da una pattuglia che monitorava i movimenti di alcuni motopescherecci segnalati, ha infatti permesso di sorprendere in flagranza nel golfo di Baratti ben tre motopescherecci d’altura, tutti della marineria di Piombino (LI), intenti alla pesca a strascico in tempi non consentiti. La normativa di riferimento (Legge 963 del 14/07/1965) prevede infatti, tra l’altro, il divieto di attività di pesca a strascico entro le ore 24,00 di ogni giorno festivo, mentre i tre equipaggi erano salpati di domenica dal porto di Piombino nel tardo pomeriggio ed avevano iniziato a “strascicare” in prima serata, quindi ben prima della mezzanotte. I tre comandanti dei pescherecci sono stati sanzionati ognuno per oltre 1.000 €, peraltro uno di loro è stato anche denunciato alla Procura della Repubblica di Livorno per la violazione all’art. 1218 del Codice della Navigazione, in quanto intento nell’attività di pesca con le luci di segnalazioni spente, rischiando, come pena accessoria, la sospensione provvisoria dalla licenza professionale. Tale ultima condotta, evidentemente attuata nella speranza di non essere visto e di eludere quindi gli eventuali controlli, ha costituito un grave pericolo alla navigazione in quel tratto di mare ancora particolarmente trafficato nei giorni festivi dai diportisti, anche in ragione della limitata manovrabilità dei motopescherecci allorquando intenti alla traina delle reti. L’attività di polizia economico finanziaria nello specifico settore si è conclusa con il sequestro delle tre reti a strascico fatte salpare, aventi una superficie complessiva di quasi 700 mq. e dei relativi divergenti (ossia le strutture metalliche poste a poppa per mantenere largo e capiente il sacco trainato), il tutto per un valore stimato di oltre 25.000 €. La condotta repressa, nella fattispecie, non ha riguardato la tipologia della pesca a strascico, già di per sé spesso particolarmente invasiva ed impattante sull’ecosistema sottomarino, bensì la condotta spregiudicata ed illegale attuata nella circostanza descritta, noncurante della normativa in vigore e costituente, non da ultimo, concorrenza sleale nei confronti dei corretti operatori del settore, con conseguenti effetti distorsivi sul mercato. Dall’inizio del 2009, nello specifico settore della pesca, i finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale di stanza a Livorno, Portoferraio (LI) e Porto Santo Stefano (GR), hanno sottoposto a sequestro in mare nr. 58 attrezzature, per un valore stimato di circa 140.000 €, irrogando a diverso titolo sanzioni per oltre 200.000 €.


peschereccio strascico finanza

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