Firenze «Un momento di confronto, riflessione e proposta a livello nazionale ed europeo con il coinvolgimento delle isole del bacino Mediterraneo e della rete europea delle isole minori». Così l'assessore al coordinamento delle politiche del mare Giuseppe Bertolucci ha presentato oggi a Firenze il programma di Insule 2009, seconda edizione dell'iniziativa – organizzata dalla Regione e da Anci-Toscana in collaborazione con Ancim (Associazione nazionale dei Comuni delle isole minori) - che sarà ospitata la settimana prossima, dal 7 al 12 settembre, all'isola d'Elba (Portoferraio, complesso De Laugier). Alla presentazione sono intervenuti anche Alessandro Cosimi in qualità di presidente di Anci-Toscana, Catalina Schezzini, presidente Ancim, l'assessore del Comune di Portoferraio Jessika Muti e Gian Piera Usai per l'Esin , la rete delle piccole isole d'Europa. Le politiche europee di coesione verso un modello di sviluppo rinnovato e il coordinamento degli interventi per il rilancio della crescita della competitività, dell'occupazione e della politica dell'immigrazione all'insegna della sussidiarietà, facendo della diversità territoriale un punto di forza e tenendo nel debito conto sia la tutela ambientale che la qualità della vita. Queste le due tematiche centrali di Insulae 2009 che vedrà la partecipazione, oltre a Bertolucci, di vari membri della Giunta (gli assessori Bramerini, Conti, Toschi, Salvadori). Dopo due appuntamenti preliminari (un workshop rivolto ai giovani dell'Arcipelago e ai rappresentanti delle altre isole e l'assemblea della rete Esin delle piccole isole d'Europa) la conferenza affronterà nella giornata del 10 settembre temi cruciali per i territori insulari quali accessibilità, qualità della vita, risparmio ener getico, sanità. «In particolare – ha spiegato Bertolucci - sarà discusso il tema dei rimedi alla vulnerabilità di un sistema delicato come quello delle isole. E qui assume un ruolo particolare la politica dei trasporti che ha implicazioni evidenti per la coesione territoriale in quanto influisce sull’ubicazione delle attività economiche e sui modelli di insediamento oltre che sulle attività turistiche e sulle possibilità di spostamento dei residenti». «A livello europeo – ha proseguito l'assessore - prevediamo di elaborare una proposta di azione specifica da sottoporre alla UE, riaffermando il principio secondo il quale le isole minori hanno bisogno di essere riconosciute come territori specifici con esigenze proprie, diverse dagli altri territori europei e diverse anche tra i vari bacini. In particolare, per quanto riguarda il bacino Mediterraneo, occorre ribadire la necessità della valorizzaz ione e del recupero di un patrimonio comune tra le due sponde del Mediterraneo (secondo i principi del processo di Barcellona)». La seconda giornata sarà dedicata al tema «Più Europa, più sussidiarietà» nella prospettiva di un avanzamento del processo di integrazione europea e del superamento della crisi economica, ribadendo il ruolo del livello nazionale, regionale e locale nel coordinamento degli interventi. «In questo quadro – ha detto ancora l'assessore - si inserisce il tema dell’immigrazione, che rappresenta oggi, per le caratteristiche e le specificità assunte anche nella società toscana, un fenomeno da affrontare con lungimiranza e una priorità di governo cui dedicare ampia attenzione. Si tratta di realizzare strumenti, azioni e interventi realmente capaci di costruire coesione tra le diverse identità che oggi coabitano sul nostro territorio, sottolineando quelle regole che tutti sono tenuti ad osservare e che sono state stabilite dalla nostra Costituzione a garanzia dei diritti di tutti e delle responsabilità individuali e collettive». «Iniziative come Insulae – è intervenuto Alessandro Cosimi - servono a ridurre le “distanze” mentali e culturali prima di tutto, quindi sociali ed economiche. Non certo ad eliminare le differenze, che invece sono la forza delle tante terre emerse piccole e grandi. Lontananze e vicinanze da coniugare con l’Unione Europea e le sue politiche regionali, per sostenere le potenzialità di luoghi dove si ripete il dramma antico dell’emigrazione, mai pulita, perfetta ed educata, sempre disperata, in fuga, irregolare, ma anche portatrice della grande forza di chi vuole vivere e riscattarsi, entrando dalla “porta di dietro” della ricca Europa per diventarne cittadini a tutti gli effetti, con eguali diritti e doveri. E questo chiede alle isole di essere “nodi” attivi di una nuova rete di cooperazione nel bacino del Mediterraneo e oltre».
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