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La lettera dai paesi del terremoto e quel che possono fare gli elbani

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 02 settembre 2009

Caro Sergio, ho letto l'articolo di controcopertina: E poi...Lettera dai paesi del terremoto, come dici tu nella risposta alla dottoressa Melchiorre, sono rimasto profondamente toccato dalle sue (e tue) parole. Penso anch'io che non si possa e inoltre non si debba rimanere indifferenti. Oltre agli auguri che fai a chi non ha fatto abbastanza (la cartolina la firmo anch'io), sono concorde anche sul fatto che "è tempo anche di parlare parlare parlare, con tutti i mezzi che si hanno, ed in tutti i modi possibili"! Non mi dilungo oltre che per chiedere ai lettori di questo quotidiano di divulgare l'articolo, di far passare le informazioni, siamo in tanti su facebook e spesso lo usiamo per stupidaggini (io per primo), usiamolo anche per cose importanti come questa. Ti ringrazio e ti saluto, Walter Ciangherotti Caro Walter Penso che l'Elba che partecipato alla tragedia versando anche la sua di vite umane (3 di quei 300 erano elbani) e che ha dato il suo contibuto immediato con la mobilitazione ed il lavoro della Protezione Civile e con altre lodevoli iniziative come quella del Comune di Rio Marina, potrebbe fare di più. Se prenderà vita in mezzo a tanti comitati uno che si vorra occupare di questa vicenda organizzando un aiuto duraturo nel tempo deciso e concordato con le realtà locali e concreto come giornale siamo pronti a fare la nostra parte.


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