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Controcopertina: La Giunta Regionale propone revisione legge sulla caccia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 02 settembre 2009

Firenze «Abbiamo approvato stamani la proposta di legge che aggiorna e rinnova le modalità della caccia in Toscana, contando nell'approvazione in Consiglio entro il 2009. Questo risultato è stato raggiunto grazie al confronto continuo e ravvicinato tenuto con le associazioni ambientaliste, le associazioni venatorie, con le organizzazioni professionali agricole e con le amministrazioni provinciali che si è concretizzato nelle conclusioni della conferenza regionale sulla caccia di Arezzo, nel febbraio scorso, conclusioni che sono la base stessa di questa proposta – annuncia il presidente Claudio Martini -. Non è nelle nostre intenzioni aprire fronti di polemica con nessuno, ma abbiamo un compito preciso: ridurre i danni in agricoltura causati dalla fauna selvatica, limitando al contempo l'aumento indiscriminato dei risarcimenti che ammontano attualmente a circa 2 milioni e mezzo di euro l 'anno; ridurre gli incidenti stradali causati da animali selvatici, cresciuti dai 188 del 2001 ai 478 del 2008, ultimo dato disponibile, per un totale di 2812 sinistri denunciati; evitare il proliferare di misure di delimitazione del territorio, mi riferisco alle recinzioni messe in opera a difesa delle coltivazioni aggredite dalla fauna selvatica, che possono alterarne l'uso, ma anche lo stesso profilo paesaggistico caratteristico della nostra regione». Martini ricorda che la legge vigente risulta in parte superata a causa del cambiamento del contesto naturalistico, ma ha consentito comunque agli ambiti territoriali di caccia toscani di posizionarsi sempre ai primi posti delle graduatorie di qualità stilate dalle associazioni ambientaliste, e alla nostra regione di essere sempre all'avanguardia per quanto riguarda la gestione del patrimonio faunistico del territorio. La Regione, inoltre, non ha aumentato gli stanziamenti per i cacciatori. Le uniche risorse destina te al settore sono quelle derivate, come previsto dalla legge nazionale, dalla tassa di concessione regionale, e vengono dirette anche a favore dei progetti delle stesse associazioni ambientaliste. «Ci confrontiamo con le associazioni territoriali fin dal 2008. Abbiamo organizzato decine di incontri tecnici e politici, a molti dei quali ho incontrato io stesso i nostri interlocutori - prosegue Martini -. Il risultato sono queste norme che mirano a tutelare ancora meglio specie da proteggere, come il Combattente (Philomacus pugnax), a programmare in modo più mirato le attività venatorie sul territorio agricolo-forestale regionale, a rivedere i calendari con un occhio al contenimento, diventato indifferibile, di alcune specie selvatiche che non trovano più in natura gli antagonisti che ne impedivano la proliferazione indiscriminata a danno del lavoro degli agricoltori e persino dello stesso ambiente agricolo-forestale». Si calcola in circa 165mi la esemplari tra caprioli (150mila), daini e cervi la popolazione degli ungulati, e in 150mila la presenza di cinghiali, con un tasso di crescita annuo del 25 per cento. Per quanto riguarda gli ungulati, è del 10 per cento della popolazione la necessità di prelievo e nuova locazione; mentre per quanto riguarda i cinghiali il riequilibrio territoriale richiede una soglia di abbattimenti quest'anno di almeno 75mila esemplari. Per quanto riguarda i volatili, è già prevista la deroga di caccia allo storno per i danni causati all'attività agricola. La proposta di legge prevede l’istituzione di una commissione consultiva regionale di cui fanno parte rappresentanti delle associazioni e organizzazioni di categoria e di un Osservatorio per potenziare e organizzare l’attività di raccolta, elaborazione e diffusione dei dati relativi all’utilizzazione e gestione del territorio, danni alle coltivazioni agricole, immissioni, sti me, abbattimenti, miglioramenti ambientali. Viene inoltre definita la natura giuridica degli Atc, e stabilite norme più precise in merito alla formazione degli addetti e alla sicurezza dell'esercizio venatorio. In merito al calendario venatorio si prevedono allungamento del periodo cacciabile del cinghiale, l'ampliamento del periodo a disposizione dei cacciatori di selezione per il completamento dei piani di abbattimento, l'allenamento e addestramento dei cani da caccia sul territorio a caccia programmata riservato agli iscritti agli ambiti territoriali di caccia, l'obbligo di segnare sul tesserino venatorio regionale i capi di selvaggina migratoria subito dopo l’abbattimento, l'introduzione dell’obbligo di usare abbigliamento ad alta visibilità nelle battute di caccia al cinghiale.


cacciatore

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